Storia di Matteo

"Aveva 15 anni, tanta vitalità e una vita  da campione nello sport preferito: il nuoto" ...

-Racconto di Gerardina Rainone

 

Era una splendida giornata di fine marzo, con l'ultima neve che si scioglieva sui monti. Fu allora che arrivò la tremenda notizia: rara malattia del tessuto connettivo che circonda la maggior parte degli organi di nome Ehlers Danlos e che avrebbe significato per lui un futuro da allettato e poi la morte. Matteo aveva 15 anni, tanta vitalità e una vita  da campione nello sport preferito: il nuoto. Ultimamente, però, non era più lo stesso, con episodi di affaticamento troppo frequenti che fecero scattare l'allarme nell'allenatore. Fu lui a pretendere che si sottoponesse ad una serie di controlli. Una diagnosi che aspettavano da tempo e con grande ansia quella che papá Gilberto aveva appena saputo. Dora, la mamma di Matteo, non fece trapelare nulla al figlio nell'immediato. Ora bisognava lottare, si erano già informati sulla patologia che aveva colpito Matteo nel fiore degli anni. Aspettarono l'arrivo dei nonni paterni per trovare conforto e insieme una strategia possibile per far fronte a quella che si prospettava fin dall'inizio una battaglia durissima. I medici erano stati drastici e chiari fin da subito. Si trattava di una patologia che non lasciava scampo alla speranza se non in un caso: la terapia messa a punto da una equipe del Belgio, ma aveva costi proibitivi per loro. Furono i nonni a reagire subito e a darsi da fare. Non ci si doveva abbandonare al pessimismo, bisognava agire in fretta. La prima cosa era raccogliere in qualche modo la somma di denaro necessario per quello che ormai era definito “Il Viaggio della speranza”. Si prodigarono subito per una raccolta di fondi tra parenti e amici, riuscendo ad affrontare le prime spese, ma non bastava. Si affidarono alla Onlus "Momento per momento" che  lanciò un appello per aiutare Matteo a guarire dalla grave malattia cerebrospinale che lo affliggeva e che, nel frattempo, l’aveva portato a doversi sottoporre già a due interventi chirurgici e conseguenti cure riabilitative, in Belgio, dove si trovavano i massimi esperti di questa malattia. Per aiutare questo giovane ragazzo a riprendere in mano la sua vita, l'associazione "Momento per momento" si occupò di organizzare una raccolta fondi per finanziare le cure che potevano rallentare la degenerazione causata dalla  malattia e dare una qualità di vita migliore a questo giovane ragazzo. Purtroppo si trattava di cure molto costose.
Per il prosieguo del suo percorso medico e per sperare di finirlo e avere dei risultati mancavano ancora molte migliaia di  euro e tre interventi! Si organizzarono  iniziative di tutti i tipi per trovare il denaro e riuscire a far fare a Matteo il suo percorso medico in Belgio, per sostenere le cure e regalare una speranza a lui e alla sua famiglia.
Gilberto si ricordó che aveva investito in tempi non sospetti una somma nell'acquisto di diamanti che ora capitavano a proposito per realizzare altro denaro, ma non aveva contemplato quello che stava succedendo: la società che gestiva i suoi diamanti era stata costretta a dichiarare fallimento e la conseguenza era il crollo del costo di queste pietre.
I soldi, dunque, non bastavano e la famiglia di Matteo non sapeva proprio cosa fare di più. Fece un ulteriore appello generale ma ebbe pochi riscontri. Un amico di famiglia, tale Leonardo, gli prospettò a sorpresa un nuovo progetto. Invece di donargli soldi, che peraltro aveva giá dato, gli consigliò l'acquisto di una licenza di un sistema che era del tutto nuovo nel mondo della finanza: la cryptovaluta. Un sistema  che nasceva  per contrastare lo strapotere delle banche e delle istituzioni finanziarie. Il primo passo da fare per entrare nel mondo delle cryptovalute era diventare Minatori, ovvero scopritori di codici che si realizzava comprando una licenza, nel mondo delle valute virtuali, la quale prometteva di dare un rendimento, in percentuale, molto migliore di quello delle banche. 
Gilberto ne discusse con i genitori e con Dora che fino ad allora era stata fiduciosa e positiva. Aveva lasciato il lavoro per seguire il figlio, ma ora la stanchezza presentava un pò il conto delle preoccupazioni e dello stress. Inizialmente non era dello stesso avviso del marito, non avrebbe voluto rischiare una quota importante dei soldi raccolti per una moneta elettronica di cui non si sapeva molto. Gilberto le mostrò a quel punto la pagina di un libro di poesie e "pensieri in libertà" come amava definirli, pubblicato da lui. Era l'acrostico della parola Poesia:
Poter
Osare
Essere
Sensibili a
Inesauribili
Altezze.
Dora lo ricordava bene, era stata la prima cosa che le aveva fatto leggere e la riportò a quel giorno del loro fidanzamento. Si abbracciarono e nonostante i ragionevoli dubbi, si decisero ad investire una notevole somma raccolta dalle donazioni comprando licenze ma anche monete di questo mondo virtuale. Il controllo dell'andamento della moneta virtuale prometteva bene, ma il destino decise di metterci mano. Nel frattempo si aprì una crisi commerciale e finanziaria tra due potenze mondiali: Cina e Usa, che portò gli investitori a cercare nelle cryptovalute “un bene-rifugio”con conseguente impennata delle quotazioni della moneta virtuale. Il guadagno fu davvero notevole, oltre ogni aspettativa. Con una somma così alta la famiglia fu in grado di curare del tutto Matteo ma anche di contribuire alla causa costituendo un centro di ricerche per questa patologia in Italia. Perchè altri potessero avvalersi di cure sul territorio, a fianco del malato, a favore della ricerca medica e scientifica grazie  al  contributo  di illustri personalità del mondo della medicina, della scienza, dell’economia e della cultura. La cryptovaluta era stata  la forza motrice, nonchè la possibilità di realizzare più  sogni. Gilberto benedisse per la prima volta la modernità e il mondo virtuale. Matteo stesso coniò un nuovo termine per quello che aveva e che ancora avrebbe rappresentato la moneta virtuale, ovvero cryptovalore.

FINE

-Nella foto, a sx, opera del M°Enzo Sciavolino

Gerardina Rainone nasce a Salerno. Diplomata in Violino e Viola, ha sviluppato un percorso che l'ha portata ad eseguire repertori poco frequentati ma interessantissimi, quali il duo violino-chitarra, il duo violino-violino e violino-viola, il trio e il quartetto d’archi e il quartetto barocco (due violini e basso continuo).
È attualmente docente della cattedra di Violino presso la Scuola Media ad Indirizzo Musicale di Caserta.
E’ artista poliedrica, spaziando dalla musica alla letteratura ed ora anche al giornalismo. La sua passione per la poesia nasce in età adolescenziale ma è solo negli ultimi anni che la incanala in brevi ma intensi componimenti.
Ha pubblicato a novembre 2016 il suo primo libro di poesie per Monetti Editore dal titolo “Il Pentagramma delle parole”. La pubblicazione più recente risale al 2019 con la silloge "Frammenti" per la Paradigma Nouu.
E' anche eccellente narratrice, dallo stile molto originale e fuori dagli schemi, premiata in vari concorsi letterari. La sua arte si percepisce come i clic di una macchina fotografica alla ricerca spasmodica degli attimi da raccontare, senza fronzoli formali e con tutta l'essenza concreta del loro snodarsi.
Collabora con il Corriere di San Nicola, dove conduce le rubriche “Ecologia e salute” e "Musiche originali del Duo Rainone/Chiacchio", e si occupa prevalentemente di problematiche ambientali con un occhio, molto particolare, anche alla scuola.
©Corriere di San Nicola 

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