Caro Marino, ti scriviamo…

Associazioni e comitati ambientalisti scrivono al sindaco e agli assessori del comune di Caserta per chiedere la revoca della delibera di localizzazione del nuovo impianto di rifiuti a Lo Uttaro. In caso contrario minacciano ricorso al TAR.

 

E’ partita, il 29 ottobre, la missiva indirizzata al Sindaco di Caserta e a tutti gli Assessori comunali per chiedere loro di procedere alla revoca della delibera di giunta con la quale l’Amministrazione comunale ha deciso di localizzare in Area Vasta di Lo Uttaro un nuovo impianto di trattamento rifiuti. Tra le Associazioni e i Comitati firmatari ci sono il Com.E.R., Legambiente, l’Associazione The Angels e il Coordinamento Acqua Bene Comune Caserta e Provincia.
Tutti invitano il primo cittadino di Caserta a tornare sui suoi passi. Diverse le motivazioni elencate: dalla incompatibilità con il costruendo policlinico, che verrebbe a trovarsi a soli 300 metri dall’impianto; alla necessità di portare a termine prima le attività di caratterizzazione ed eventuale bonifica dell’area, e di evitare quindi uno spreco di fondi pubblici; dalla necessità, prevista dalla legge, di assumere decisioni di questo tipo in una pianificazione di respiro provinciale; alla sostanziale inutilità dell’impianto di selezione della frazione indifferenziata, considerato che il solo impianto STIR di Santa Maria Capua Vetere ha già oggi una capacità di trattamento superiore alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti in tutto il territorio provinciale. Non ultima la preoccupazione dei firmatari per l’impatto che gli odori che si sprigionerebbero nella fase di stoccaggio dei rifiuti presso l’impianto avrebbero sulla vita delle migliaia di persone che abitano e lavorano nei dintorni dell’area.
E se il Sindaco non dovesse accogliere la richiesta, Comitati e Associazioni sono già pronti a presentare ricorso al TAR per chiedere l’annullamento della delibera di giunta e a promuovere mobilitazioni della cittadinanza. Si sta pensando già ad una raccolta di firme per una petizione popolare diretta anch’essa ad ottenere la revoca della delibera.

COMUNICATO STAMPA
Comitato Emergenza Rifiuti – Caserta Legambiente – Circolo di Caserta

Ecco il testo della lettera:

 

Al Sindaco del Comune di Caserta

Piazza Vanvitelli, 1

81100 Caserta

Agli Assessori del Comune di Caserta

Piazza Vanvitelli, 1

81100 Caserta

E p. c. Ai Consiglieri comunali di

Caserta

Piazza Vanvitelli, 1

81100 Caserta

E Agli organi di stampa

Loro Sedi

Oggetto: Impianto di trattamento rifiuti in zona Lo Uttaro di Caserta - Richiesta di

revoca della Deliberazione n. 62 del 29/09/2016 adottata dalla Giunta Comunale della Città

di Caserta

I sottoscritti cittadini, in rappresentanza delle associazioni e dei comitati firmatari

PREMESSO

- che la Giunta Comunale della Città di Caserta, con Deliberazione n. 62 del

29/09/2016, ha deciso di localizzare un “Impianto integrato di selezione di materiali

riciclabili dal rifiuto indifferenziato e trattamento biologico del rifiuto organico” in

zona Lo Uttaro del Comune di Caserta;

- che, con la medesima deliberazione, il responsabile del Settore Ambiente ed Ecologia

del Comune di Caserta è stato incaricato di elaborare il progetto di cui allo Studio di

fattibilità approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 118 del 02/10/2013;

- che la zona di Lo Uttaro è stata classificata dall’Arpac come “Area Vasta” e come tale

inserita nel Piano Regionale di Bonifica, approvato con DGR n. 129 del 27/05/2013;

- che tale documento definisce le Aree Vaste come quelle “nelle quali i dati esistenti

inducono a ritenere che la situazione ambientale sia particolarmente compromessa, a causa

della presenza contemporanea, in porzioni di territorio relativamente limitate, di più siti

inquinati e/o potenzialmente inquinati”.

- che lo stesso documento afferma poi che “Su tali aree, che necessitano in molti casi anche

di interventi di messa in sicurezza d’emergenza (NDR: è il caso di Lo Uttaro con la

discarica di Cava Mastropietro, tutt’ora sotto sequestro penale), è necessario procedere

con la massima urgenza all’approfondimento della conoscenza sulle cause e sulle reali

dimensioni dell’inquinamento delle matrici ambientali, in termini qualitativi e quantitativi,

al fine di addivenire ad una corretta definizione degli interventi di risanamento da realizzare,

scongiurando il perpetrarsi di danni all’ambiente ed i possibili effetti negativi sulla salute

umana”.

- che nell’Area Vasta di Lo Uttaro, estesa per ben 196 ettari, sono inseriti 8 siti di

discarica o stoccaggio rifiuti (discarica Lo Uttaro, Cava Mastroianni, discarica

ACSA\CE3, sito di trasferenza ACSA\CE3, ex sito di stoccaggio provvisorio,

discarica “Ecologica Meridionale”, Discarica “Migliore Carolina”, Ex Cava in uso

Saint Gobain), attività produttive, sia attive che dismesse, appartenenti all’area ASI

di Caserta, cave dismesse e i suoli di interconnessione tra le aree componenti;

- che tra le aree componenti il perimetro dell’Area Vasta di Lo Uttaro è incluso anche

l’ex macello della città di Caserta;

- che la richiamata deliberazione n. 62 del 29/09/2016 ha localizzato il detto impianto

integrato di gestione dei rifiuti proprio nell’area dell’ex macello;

- che con decreto dirigenziale 21/01/2009 il Ministero dell’Ambiente ha approvato, ai

fini della bonifica, il Piano di caratterizzazione delle aree di discarica presenti a Lo

Uttaro;

- che la Regione Campania ha stanziato, per le attività di caratterizzazione e di

eventuale successiva bonifica di una parte di detta area, la somma di € 15.000.000,00

a valere sui fondi Por Fesr 2007/2013 come da Protocollo d’Intesa tra Regione

Campania e Comune di Caserta sottoscritto in data 25/03/2010 e approvato con

Delibera della Giunta Regionale n. 682 del 08/10/2010;

- che l’Amministrazione comunale di San Nicola la strada, sulla scorta della relazione

dell’ARPAC prot. N. 0016131 datata 4/5/2010, aveva vietato, con ordinanza del

3/6/2010 firmata dall’allora Sindaco Avv. Angelo Antonio Pascariello, a

salvaguardia della salute pubblica, l’uso dell’acqua emunta, per uso irriguo o per

qualsiasi altro uso, dai pozzi siti nell’area ex Saint Gobain e zone limitrofe;

- che il Comune di Caserta, con ordinanza sindacale n. 40 del 11/06/2010, sulla base

della nota ARPAC prot. n. 50481/2010, con la quale l'Ente aveva trasmesso la

relazione tecnica n. 44/TF/08 inerente l'acqua prelevata da alcuni pozzi situati in loc.

"Lo Uttaro, e tenuto conto della nota prot. n. 53599/2010 del Settore Ambiente ed

Ecologia della Provincia di Caserta, con la quale si invitava ad emettere opportuni

provvedimenti finalizzati ad interdire l'uso delle acque emunte dai pozzi oggetto di

indagine, vietava anch’esso l’utilizzo per qualsiasi motivo delle acque emunte dai

pozzi in tutta l’area di Lo Uttaro.

- che entrambe queste ordinanze sono tutt’ora vigenti a riprova della gravità

dell’inquinamento dell’area;

- che dagli esiti della caratterizzazione delle discariche, resi pubblici dall’Arpac il

17/04/2014 attraverso la pubblicazione della relazione di validazione n.22/TF/14,

emerge un quadro di “inquinamento diffuso” dovuto a manganese (con valori anche

fino a 150 volte superiori ai limiti stabiliti dalla legge per le aree ad uso industriale) e

ferro (con valori fino a 6 volte quelli di legge) cui si aggiungono alcuni superamenti

dei limiti di legge per elementi come l’arsenico, l’1,2 dicloropropano e l’1,2,3

tricloropropano;

- che all’esito delle analisi di caratterizzazione l’Arpac ha richiesto alle autorità

competenti di adottare misure per impedire l’uso delle acque di falda nell’area

caratterizzata e di subordinare il prelievo dell’acqua dai pozzi siti nel raggio di 500

metri da quell’area ad apposite analisi effettuate dagli stessi proprietari dei pozzi

presso laboratori accreditati.

- che in ossequio a tale richiesta il Sindaco di Caserta il 17 maggio 2014 ha ordinato,

con appositi provvedimenti, il divieto dell'uso di acque provenienti da sette pozzi

privati siti in località San Clemente, Sepone-Fieno, Lo Uttaro, Via Appia e Magliocca;

- che, a seguito di una serie di indagini integrative del Piano di Caratterizzazione

sopra citato, dal Report della SOGESID SpA risulta che l’area sita in località Lo

Uttaro è classificata come CONTAMINATA;

- che tra gli interventi previsti dal Paino regionale di bonifica per il sito di Lo Uttaro è

prevista la caratterizzazione dell’intera Area Vasta a tutt’oggi ancora non realizzata;

- che, con Delibera n. 31 del 08/11/2011 il Consiglio Comunale di Caserta aveva

stabilito, tra l’altro, di “inibire definitivamente qualsivoglia attività concernente il ciclo dei

rifiuti dell’Area in parola o in quelle confinanti” e di istituire un Tavolo Tecnico sulla

questione Lo Uttaro nel quale fossero sottoposti a costante monitoraggio i lavori di

bonifica dell’Area.

- che con la Delibera n. 51 del 27/06/2013 il Consiglio Comunale di Caserta aveva

deciso di richiedere al Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale per la provincia

di Caserta (ASI) di modificare la normativa di attuazione del Piano Regolatore

limitatamente all’agglomerato di “San Nicola” attraverso l’introduzione delle

seguenti prescrizioni:

“divieto di realizzazione di impianti industriali che trattino, smaltiscano, recuperino o

stocchino rifiuti di qualsiasi natura, ovvero urbani, industriali, speciali, pericolosi e non”;

“gli impianti industriali che a qualsiasi titolo operino nel ciclo integrato dei rifiuti

attualmente ivi ubicati, non possono proseguire la loro attività oltre il termine delle vigenti

autorizzazioni regionali e provinciali”;

- che la realizzazione di ulteriori industrie insalubri in un’area già così pesantemente

inquinata non può che aggravare il livello di inquinamento delle matrici ambientali,

impedendo definitivamente la bonifica dell’area, determinando lo spreco dei fondi

pubblici appositamente stanziati e incidendo ancora una volta negativamente sulla

vivibilità, sulla qualità dell’ambiente e sulla salute degli abitanti dei Comuni di

Caserta, San Nicola la strada, Maddaloni e San Marco Evangelista che gravitano

attorno a Lo Uttaro;

- che la realizzazione di un industria insalubre come il detto impianto di trattamento

rifiuti costituirebbe uno dei fattori ostativi al completamento e all’entrata in

funzione, a poche centinaia di metri di distanza, del Policlinico della Seconda

Università degli Studi di Napoli, opera strategica per la salvaguardia della salute

pubblica nonché per lo sviluppo economico-sociale del territorio;

- che il preliminare del Piano Urbanistico Comunale della Città di Caserta destina

l’area, una volta recuperata, a Cittadella dello Sport e zona militare;

- che non rientra tra le competenze dell’amministrazione comunale la localizzazione

degli impianti di trattamento dei rifiuti in quanto la legge regionale n. 14 del 26

maggio 2016 ha riservato tale compito all’Ente d’Ambito attraverso l’approvazione

del Piano d’ambito che deve tenere conto dei criteri e dei vincoli fissati nel vigente

Piano regionale rifiuti;

- che, in ogni caso, la provincia di Caserta dispone di impiantistica destinata al

trattamento della frazione indifferenziata dei rifiuti (STIR di Santa Maria Capua

Vetere) di capacità (361.700 tonnellate annue) eccedente il quantitativo di rifiuto

indifferenziato prodotto nel territorio provinciale (circa 220.000 tonnellate annue),

cosicché la realizzazione di un ulteriore impianto per il trattamento di detta frazione

appare non giustificabile alla luce dei principi di autosufficienza e di prossimità nella

gestione dei rifiuti urbani;

TUTTO CIÒ PREMESSO

con la presente chiedono all’Amministrazione comunale della città di Caserta di dare

seguito alla precedente delibera consiliare dell’8 novembre 2011, inibendo definitivamente

qualsiasi attività concernente il ciclo dei rifiuti nell’Area Vasta di Lo Uttaro, e per l’effetto

invitano la Giunta medesima a revocare con efficacia immediata la Deliberazione n. 62 del

29/09/2016.

Fanno presente che, qualora la detta delibera non venga revocata entro 15 giorni dalla

presente, promuoveranno ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale per

ottenere l’annullamento di tale illegittimo provvedimento.

Caserta, 29/10/2016

Comitato Emergenza Rifiuti – Caserta

Legambiente Circolo di Caserta

Associazione The Angels

Coordinamento Acqua Bene Comune Caserta e Provincia

 
(in alto, fotocomposizione con una vignetta di Franco Di Giorgio del '94)