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Delli Paoli: il vero “sogno” è la Cittadella

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Estate sotto le stelle


Il leader di FI mette da parte le ambizioni personali e lavora per un progetto dagli altissimi contenuti per la comunità sannicolese: un polo socio-sanitario che raggruppi in un’unica struttura un Ospedale di primo intervento, un Centro poliambulatoriale pubblico ed una Casa di riposo. Lo “studio di fattibilità” che sta conducendo è la migliore risposta alle critiche che avevano accompagnato il suo ingresso in maggioranza
Delli Paoli: il vero “sogno” è la Cittadella
La Cittadella della Salute in cima ai suoi pensieri.
Pur di vederla realizzata, sarebbe disposto a riporre il sospirato “sogno” nel cassetto, rinunciando cioè ad una sua eventuale candidatura a sindaco per le prossime elezioni comunali. Lo dice esplicitamente e gli va tributata tutta l’ammirazione possibile, riconoscendogli ancora una volta le consolidate doti di lealtà ed umiltà, oltre all’encomiabile spirito di servizio che ha sempre animato il suo impegno in trent’anni di carriera politica ed amministrativa: “Antepongo le ambizioni personali a quelle che in questo momento ritengo che siano i veri interessi della comunità di San Nicola”.
Un sacrificio enorme, ma che vale certamente quel progetto al quale Pasquale Delli Paoli sta lavorando sin da quando, accettando la corte del sindaco, ebbe a sedersi al tavolo della triplice alleanza di governo.
E’ un po’ la risposta a tanti dubbi e a tanto sconcerto che aveva suscitato l’entrata in amministrazione di Forza Italia e del suo pluriacclamato leader di mille battaglie dai banchi dell’opposizione. Delli Paoli, insomma, risponde con cognizione di causa e con la solita, mai smarrita coerenza a quanti lo avevano criticato per il suo inatteso matrimonio.
Di poltrone non ne aveva bisogno; l’accordo di maggioranza firmato il 5 giugno del 2004 non aveva, dunque, il sapore del potere; era, semplicemente, l’unica possibilità offertagli, l’unico compromesso da accettare per poter proporre un progetto di grande portata, che, se riuscirà a vedere la luce, costituirà certamente la sua miglior credenziale conquistata in trent’anni di impegno politico.
“La principale condizione dettata dal mio partito per entrare in maggioranza fu proprio la realizzazione di una casa di riposo per anziani, unitamente all’istituzione di un punto di pronto intervento: tutte cose che mancavano ed ancora mancano alla nostra città, ma alle quali stiamo dedicando la nostra esclusiva attenzione da un anno a questa parte. Aver trovato, su questa idea, la convergenza dei partiti di governo e di Mario Campofreda, è stato il decisivo sprone per far sì che i nostri sforzi si indirizzassero verso un intervento edificatorio di rilevante valore sociale, che, pur richiedendo tempi lunghi e certamente non facili, rappresenterebbe, oltre che un esempio unico per l’intera regione Campania, soprattutto una vera e propria conquista per la nostra novella Città, dotandola di un servizio socio-sanitario di primo piano”.
Costo zero per le finanze pubbliche: è questo, forse, il principale punto di forza di uno “studio di fattibilità”, che, pur essendo ancora fuori dai crismi dell’ufficialità e non essendosi ancora tramutato in una formale proposta, non poteva non trovare tutti d’accordo dalle parti di chi le finanze le amministra.
“Il Comune di San Nicola non dovrà sborsare un euro. Il progetto, che è nostro, ma che è stato già sposato dall’intera amministrazione comunale, alla quale bisogna dare atto del forte incoraggiamento trasmessoci continuamente in ogni fase della sua definizione, è tutto a carico di privati, che acquisterebbero il terreno in una zona classificata F5 dal piano regolatore, cioè destinata ad attrezzature e servizi pubblici di proprietà comunale”.
Gli stessi imprenditori, poi, costruirebbero la struttura e la gestirebbero. Una struttura privata, insomma, con un controllo pubblico da definire e da regolamentare nell’interesse della collettività. Per non parlare dell’indotto occupazionale che tale progetto genererebbe.
Ma vediamola un po’ più nel dettaglio questa preziosa idea che sta ormai prendendo piede e che farebbe felice l’intera cittadinanza sannicolese. “L’idea ispiratrice della Citta della della Salute -svela Delli Paoli- nasce dalla tenace volontà di creare, nella realtà sannicolese, un centro di riferimento sia dal punto di vista tecnico-funzionale, che, soprattutto, dal punto di vista sociale. In altre parole, un vero e proprio polo socio-sanitario altamente innovativo con forti connotazioni territoriali, che abbia l’importante obiettivo di dare risposte concrete alle necessità primarie dei cittadini. E’questa anche la spiegazione che diamo a chi ci ha chiesto perché abbiamo scelto, entrando in maggioranza, un assessorato tutto nuovo, quello alla sanità, dai lineamenti indecifrabili per la tradizione amministrativa sannicolese”.
Tutti, insomma, dice Delli Paoli, e siamo perfettamente d’accordo, hanno bisogno di trovare, in un unico luogo, le risposte alle loro richieste di assistenza, senza dover ricorrere, per questo, alle strutture sanitarie classiche, geograficamente non accentrare e raggiungibili con notevoli difficoltà da parte degli utenti, costretti ad un fenomeno di pendolarismo assistenziale, per niente in linea con una soluzione più avanzata e moderna. La Cittadella della Salute, insomma, è una struttura che raggruppa, tutti insieme e tutti in una volta, tre servizi fondamentali per una corretta e qualitativa erogazione della materia assistenziale da parte della pubblica amministrazione: un Ospedale di Comunità (country hospital), un Centro Poliambulatoriale Pubblico ed una Residenza assistenziale (casa di riposo comunemente detta).
Il primo, che nasce dall’esigenza di rispondere ai bisogni di salute di chi non necessita della complessità di un livello assistenziale superiore, è una struttura di nuova concezione, intermedia, che permette di assicurare maggiori risposte di assistenza sanitaria sul versante territoriale e limitare il ricorso al ricovero ospedaliero ai casi più urgenti ed appropriati.
Il Country Hospital, insomma, sull’esempio di altre analoghe strutture sinora realizzate in Romagna, Toscana e Puglia, rappresenta un filtro ai ricoveri impropri, garantendo una continuità assistenziale ai pazienti e riqualificando il ruolo del medico di famiglia nell’ambito dell’assistenza sanitaria primaria, contenendo, nello stesso tempo, i costi indotti dalla ospedalizzazione. Il personale coinvolto è composto essenzialmente da medici generici, guardie mediche, infermieri, terapisti della riabilitazione e assistenti e volontari sociali.
Per quanto riguarda le caratteristiche della struttura logistica, lo “studio di fattibilità”, condotto per Forza Italia dall’Ing. Giorgio Graniero, parla di unità abitative con camere a due posti letto con annessi servizi igienici, con una zona pranzo, un soggiorno ed una piccola cucina. Inoltre, spazi comuni con telefono, fax e computer, ambulatorio, uffici, sala medicazioni e sala riunioni.
Il tutto per una previsione di 30 posti letto. La struttura,così concepita, assorbirebbe una superficie totale lorda di 1200 mq.
Supporto naturale del Country Hospital, è il Centro Poliambulatoriale Pubblico, che ben sposa le necessità della locale Asl di ricollocarsi in una struttura unica, più organica e più funzionale.
Nella fattispecie, la potenzialità potrebbe essere di 5-7 ambulatori specialistici, realizzabili su una superficie di circa 750 mq.
Qui vi troverebbero allocazione, sinergizzati attraverso reti telematiche, tutti i medici di famiglia, in aree di indipendenza e di integrazione con altre strutture.
Infine, il terzo elemento della Cittadella: la cosiddetta Residenza assistenziale, ovvero la tanto richiesta Casa di riposo e di cura per anziani e non autosufficienti. Due le tipologie previste dallo studio: una residenza sanitaria assistenziale e una residenza assistenziale flessibile.
La prima è un presidio che offre a soggetti non autosufficienti, anziani e non, in condizione di non assistenza familiare e di non curabilità a domicilio, un livello medio di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di assistenza tutelare ed alberghiera, in previsione di una ospitalità permanente o lunga, che sia di sollievo alla famiglia. Il progetto parla di una capacità ricettiva, per questa struttura, di un minimo di 20 posti ed un massimo di 120. Ci sarebbero camere da uno a quattro letti, medicheria, cucina attrezzata, spazi collettivi, ambulatori, palestre, bar, sale polivalenti, per gli ospiti, uffici amministrativi, lavanderia, stireria e magazzini, ecc.
La residenza assistenziale flessibile, invece, è una residenza socio-assistenziale di ospitalità permanente (la vera e propria casa di riposo) che realizza un sufficiente livello di assistenza sanitaria integrata con un livello medio di assistenza tutelare ed alberghiera. Una struttura del genere, infine, necessiterebbe di una superficie di 2700 mq. lordi, per cui, facendo un po’ i conti, l’intera Citta della della Salute sorgerebbe su una estensione di 4800 metri quadri, ai quali vanno aggiunti quelli occorrenti per i parcheggi, aree verdi, strade, ecc.
C’è poco da aggiungere: se Delli Paoli, l’assessore Martire e gli altri che contano in Forza Italia riusciranno veramente a realizzare questo ambizioso e importantissimo progetto, che si avvale, come tengono a precisare, della “garanzia” di Pascariello, allora si potrà ben affermare che il famoso “valore aggiunto” reclamizzato in sede di alleanza, il 5 giugno 2004, avrà prodotto i suoi effetti, tutti a beneficio di una Città che ha tanto bisogno di tali sinergie per assumere un volto sempre più consono alle sue enormi potenzialità, più vicino alle esigenze dei cittadini-utenti e, soprattutto, più umano.

nicola ciaramella

 
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