Domenico Palmiero, il teatro casertano ha il suo giovanissimo fenomeno
A quattro anni cominciò ad innamorarsi di Eduardo De Filippo; a dieci fondò la sua compagnia “Fratello Sole e Sorella Luna”; a tredici esordì come autore; a sedici recita anche nel gruppo “I Vari…età” di Vittorio Di Tommaso; a diciassette è chiamato dal commediografo Vincenzo Mazzarella, che gli assegna il ruolo di co-protagonista nel suo ultimo lavoro, “IL POSTO GIUSTO”, che andrà in scena il 22 settembre a Palazzo Reale. Due giorni dopo, il 24 settembre, si esibirà con la sua compagnia al Don Bosco.
Ha compiuto diciassette anni lo scorso giugno, ma non è sbagliato, e neanche esagerato, dire che è un veterano. Del teatro, naturalmente.
Di Domenico Palmiero parlano tutti, addetti ai lavori e pubblico. Perché è un talento, apprezzato ed applaudito ben oltre i confini della nostra provincia.
Le sue performance proseguono senza soste, da un palcoscenico all’altro, sull’onda di un successo che si fa sempre più grande.
Il prossimo appuntamento sarà in una location d’eccezione, la Reggia di Caserta, che darà ulteriore lustro ad una carriera sin qui a dir poco stupefacente per un artista della sua età.
Non poteva, infatti, non accorgersi di lui, e non pensare a lui tra i protagonisti del suo ultimo lavoro, Vincenzo Mazzarella, rinomato autore e pezzo grosso del teatro casertano.
Il suo attesissimo “Il posto giusto”, presentato dall’Associazione Idea 22 nell’ambito del Piano di valorizzazione 2017 di Terraemotus, che andrà in scena venerdi 22 settembre (alle ore 20) nel salone centrale dell’esposizione Terraemotus presso la Reggia di Caserta, vedrà in scena anche Domenico Palmiero, chiamato ad una interpretazione dal notevole spessore artistico.
Il contesto dell’opera è affascinante.
Il “Posto Giusto” è un grido di dolore, una critica verso la politica degli anni ’80 che non riuscì a trovare un solo luogo adatto che potesse ospitare la famosa collezione-mostra di arte contemporanea “Terrae Motus”, ideata e fortemente voluta dal celebre gallerista napoletano Lucio Amelio a seguito del terremoto del novembre 1980 (fu questo il tema assegnato e che coinvolse oltre settanta artisti internazionali).
Presentata ad Ercolano nel 1984, la mostra “vagò” per altri siti (Portsmouth, Boston, Parigi) fino ad arrivare, nel 1994, in Italia e precisamente alla Reggia di Caserta (questo, appunto, il posto giusto) per donazione testamentaria del suo proprietario, che prima della sua morte aveva ottenuto il favorevole accoglimento dall’allora sovrintendente Jacobitti.
Ma l’opera è anche un incontro tra Lucio Amelio (interpretato, appunto, da Domenico Palmiero) e un certo … Luigi Vanvitelli (i cui panni li vestirà l’attrice sannicolese Michelangela Lanzante), due grandi personaggi che, anche se in epoche diverse, hanno subito “torti” simili. La colonna sonora è affidata al musicista cantautore Saverio D’Andrea, fedele collaboratore di Mazzarella in altri numerosi spettacoli.
E neanche stavolta per Domenico Palmiero seguirà un meritato riposo. Giusto il tempo di un sospiro che due giorni dopo, domenica 24 settembre, alle ore 18, andrà in scena al Teatro Don Bosco di Caserta in “Sogno di una notte di mezza sbornia”.
Con la sua compagnia, naturalmente, e cioè “Fratello Sole e Sorella Luna”.
E in un’opera di Eduardo De Filippo, sempre naturalmente, perché Eduardo è il suo dio ispiratore, il suo modello di recitazione, la fonte di tutti i suoi desideri artistici.
Lo chiediamo a chi di teatro si intende: conoscete, dalle nostre parti, qualcun altro che all’età di dieci anni, quelli di Domenico Palmiero nel 2010, aveva già formato una sua compagnia? E conoscete un altro, oggi ancora “ragazzo”, che sin dall’età di quattro anni ha il vecchio grande Eduardo nel volto, nella voce, nei particolari, nelle movenze e nel sangue, come se lo avesse conosciuto e frequentato per una vita intera?
Dal 2010, anno in cui è stata fondata da Domenico Palmiero con il suo inseparabile amico coetaneo Domenico Carozza, anch’egli di San Marco Evangelista, la compagnia teatrale amatoriale “Fratello Sole e Sorella Luna”, composta da tutti ragazzi e giovanotti, ha portato in scena alcuni dei più grandi capolavori eduardiani.
L’esordio avvenne nella stagione 2012/2013 con "Tre pecore viziose" di Eduardo Scarpetta.
Sempre nel 2012/13, “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo.
Nel 2013/14 furono rappresentate ”Natale in casa Cupiello” e “O’ scarfalietto”.
In quella stagione Domenico Palmiero, a tredici anni, esordì anche come autore con la commedia in due atti “O’ suonno d’ ’o passato”.
Nella stagione 2014/15 fu la volta di “Non ti pago”, “Miseria e Nobiltà” e "4 atti unici” di Eduardo De Filippo” (“Le chiavi di casa”, “I morti non fanno paura”, “Pericolosamente” e “Sik Sik l'artefice magico”).
Nella stagione 2015/2016 la compagnia "Fratello Sole e Sorella Luna" ha portato in scena “Caviale e lenticchie” e “Chi è cchiù felice e me!”.
Il 10 dicembre del 2016 è andata in scena al Don Bosco di Caserta “Napoli milionaria”, poi replicata il 4 febbraio 2017.
Sabato 13 maggio 2017 è stata la volta di “Sogno di una notte di mezza sbornia” al Teatro Gelsomino di Afragola. La commedia, facente parte della prima edizione di una rassegna regionale, ha vinto i premi destinati alla migliore regia e alla migliore compagnia.
Infine, il 19 agosto 2017 a San Gregorio Matese, nell’ambito del programma Matese Estate, la compagnia di Palmiero si è esibita in due atti unici da repertorio di Eduardo, ovvero “Sik Sik l’artefice magico” e “Pericolosamente”.
Il curriculum di Domenico Palmiero recita, altresì, che egli si è sinora esibito anche con la nota compagnia di San Nicola la Strada “I Vari…età” diretta da Vittorio Di Tommaso, il suo professore di scenografia al Liceo Artistico di San Leucio.
Tre gli spettacoli:
-il 30 luglio 2016 all’Arena Comunale Ferdinando II di San Nicola la Strada nell’ambito della rassegna “R…estate a San Nicola” con i due atti unici eduardiani “Sik Sik, l’artefice magico” e “Pericolosamente” e nella declamazione della poesia “De Pretore Vincenzo” di E. De Filippo;
-martedi 27 dicembre 2016 al Teatro della Pace di Puccianiello con la famosissima “Natale in casa Cupiello”;
-Il 29 luglio 2017 di nuovo all’Arena Comunale Ferdinando II di San Nicola la Strada nell’ambito della rassegna “R…estate a San Nicola” con “Questi fantasmi”.
Da ricordare, infine, che il 15 giugno 2017 Domenico Palmiero è stato premiato, a Napoli, insieme ai suoi compagni attori-allievi del laboratorio "Piccolo Dams" del Liceo Artistico San Leucio guidato dal Docente Coordinatore prof. Vittorio Di Tommaso, per la vittoria conseguita nel concorso “Totò torna a scuola” indetto dall’assessorato regionale all’Istruzione nell’ambito delle celebrazioni della Regione Campania per il cinquantenario della scomparsa del Principe della Risata.
Il video vincitore dell’iniziativa, “La dogana”, è stato tratto dal film "Noi Duri".
«Domenico Palmiero, grande attore emergente della scena casertana -il giudizio di Vincenzo Mazzarella è inequivocabile- è un ragazzo di sicuro successo. Legato esageratamente al teatro di De Filippo ha una grandissima attitudine alla recitazione. Riempie il palco da solo e quando entra in scena cattura tutta l'attenzione. Si deve spogliare dai panni defilippiani e rivolgersi ad altre teatralità contemporanee. La scommessa può cominciare a vincerla con “Il posto giusto”».
-Domenico, quale importanza riveste per te essere stato scelto da un apprezzato commediografo come Mazzarella?
«E’ il primo lavoro che faccio con lui. L’ho conosciuto nell’ambito della rassegna estiva sannicolese, dove ho recitato con “I vari…età” e ho avuto modo di allargare quindi le mie conoscenze. Ho ascoltato molto i suoi “rimproveri” nel mettere in scena sempre Eduardo, credendo, e anche giustamente, che sia giusto mettere in scena anche testi nuovi, nuovi autori. Io credo che sia giusto anche dare importanza alla tradizione ed essere estremamente “cattivi”, sfruttandola al meglio e affidarsi a chi c’è stato prima di noi. Ho avuto modo di parlarne con lui e posso dire che ho apprezzato moltissimo l’ascolto che ha avuto nei miei confronti: cosa da non sottovalutare e importante. Mi ha fatto molto piacere dare vita a uno dei suoi testi insieme a Lanzante e D’Andrea, apprezzando molto i suoi messaggi e soprattutto la passione e la credibilità che ha regalato a tutto questo. Mi ha fatto molto piacere e ne sono onorato. Mi ha fatto piacere anche perché posso dire in tutta coscienza che Eduardo è stato un ottimo trampolino di lancio».
-Cosa ha rappresentato per te recitare con “I vari…età” e conoscere un’icona del teatro sannicolese come Vittorio Di Tommaso?
«”I vari…età” sono una mia seconda famiglia artistica, dopo la mia compagnia teatrale. Sono stato adottato, cullato e sin dalla prima prova ho riscontrato nei miei nuovi amici una gentilezza e una bontà d’animo al di fuori del comune. Ognuno di noi ha consapevolezza di se stesso e dell’altro; siamo soliti “rubare” qualcosa per avere qualche consiglio che permetta a noi di migliorare continuamente. Ogni volta che sono in prova e sul palcoscenico con “I vari..età” é come se fossi a casa mia. Provo gioia ed enorme divertimento. Con il prof. Di Tommaso -dico prof perché è il mio professore di scenografia al Liceo Artistico San Leucio e confesso che non riesco a chiamarlo diversamente- è stato un amore a prima vista. L’amicizia e la mia stima nei suoi confronti hanno come base proprio la differenza generazionale. Amo quando parla delle sue esperienze, le messe in scena con Benedetto Casillo, la Laurito, Marinella Confalone; amo i suoi racconti e non mi stancherei mai di ascoltarli. Oltre a grande attore è anche una persona straordinaria. Ammiro in lui il mettersi in discussione, la disponibilità che ha verso tutti. Le nostre chiacchierate sono sempre molto lunghe e spesso, quando siamo in laboratorio, nel parlare passano le ore senza che noi ce ne accorgiamo. Da lui non posso fare altro che imparare, imparare e imparare tutto! Per questo anche fuori dal contesto scolastico resta sempre “il professore!”»
-Il 22 settembre reciterai alla Reggia con Mazzarella; il 24 settembre sarai al Don Bosco; quali saranno, poi, i successivi appuntamenti?
«Dopo le repliche del 29 settembre de “Il posto giusto”, ad ottobre sarò in scena con “Sogno di una notte di mezza estate” al teatro di Puccianiello e poi di nuovo al Don Bosco. A seguire, saremo impegnati con le prove dei nuovi spettacoli della prossima stagione teatrale 2017/2018. I nostri cavalli di battaglia saranno “Filumena Marturano” e “Dolore sotto chiave”, due storie firmate da Eduardo, a mio avviso straordinarie».
-Quali sono, invece, i tuoi obbiettivi artistici, nel senso di mète che ti sei prefisso di raggiungere, alla luce dei continui successi di pubblico che sta ottenendo la tua compagnia?
«Recitare e continuare sempre a fare teatro. Sempre! Non mi sono prefissato obbiettivi, non l’ho mai fatto. Credo nei progetti che faccio e punto in essi al 300%. Le soddisfazioni e i risultati, grazie al lavoro e alla passione, ci sono stati. La crescita è avvenuta esperienza dopo esperienza. E forse un obiettivo ce l’ho: quello di poter dire, una volta raggiunta la vecchiaia, di averne fatte tante di cose. Il teatro per me è vita e ho scelto di viverci sotto quel “gelo”. Solo così posso credere, allora, di essere stato un attore».
-Scusaci, Domenico, ma sentirti parlare di “vecchiaia” ci fa un certo effetto… Allora, dai, dacci qualche anticipazione…
«A fine ottobre, salvo imprevisti, dovrei partire con le riprese di un film-lungometraggio di Gian Marco Giacomi. Sarò con il mio straordinario storico compagno Domenico Carozza e, naturalmente, con il prof. Di Tommaso!».
Non sarebbe per Domenico la prima volta sotto l’obiettivo (“Totò torna a scuola” docet), ma la notizia è di quelle che la dicono tutta sugli ulteriori futuri scenari artistici che si aprono all’orizzonte per un giovanotto come lui.
E visto, a questo punto, che è stato tirato in ballo, chiediamo un giudizio su Domenico al suo professore di scenografia, nonché guida e regista degli ormai storici (stanno per compiere i primi dieci anni) “I Vari…età”.
«Io curo il laboratorio teatrale del Liceo Artistico di San Leucio da circa 30 anni. -ci dice Vittorio Di Tommaso- All’inizio dell’anno scolastico 2014/15 mi chiama l’allora Dirigente Scolastico, anche lui, come me, appassionato di teatro, e mi dice: “Mi hanno detto che alla sede succursale si è iscritto un ragazzino, il quale afferma di avere una compagnia teatrale da diversi anni, di fare il regista, l’attore e di scrivere anche testi”. Io e il Dirigente eravamo un po’ scettici, al riguardo, data l’età del ‘ragazzino’. Ebbene, ho avuto la fortuna di conoscerlo e di averlo come allievo e vi assicuro che fra tutte le persone che ho incontrato nella mia esperienza teatrale, Domenico Palmiero è quello che più mi ha impressionato. E’ un fenomeno, sia come attore che come regista. Fra i suoi coetanei è considerato un leader. Per lui il teatro non è un gioco, ma una cosa seria. Ha una competenza e una conoscenza in questo settore che senza uguali, questo sempre secondo il mio parere. Conosce tutte le commedie di Eduardo a memoria. E, non ultimo, è un bravissimo ragazzo».
«Forza, Domenico!»: il professore ama chiudere così, spinto da gioioso entusiasmo per un talento che sta vedendo crescere sotto i suoi occhi.
Ma non è l’unico a gridarlo. Ci siamo anche noi a rafforzarne il più sincero degli auguri.
Nicola Ciaramella
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