Ferrillo: “Unire tutte le terre dei fuochi!”
“Il progetto conta di raggiungere almeno 100 comuni, in modo tale da creare una rete di monitoraggio, di gente che documenta, passa notizie e agisce in prima persona”.
“La Terra dei fuochi” blog, pagina social e associazione ha una storia lunga ben dodici anni; sono stati anni di continue battaglie, nei quali Angelo Ferrillo, amministratore del blog, ha continuato a documentare i roghi.
Sul territorio operano anche altre associazioni e comitati, che da sempre cercano di creare una rete di cittadinanza attiva e partecipativa per arginare il fenomeno dei roghi tossici.
La pagina facebook di Ferrillo da sola ha circa 170 mila follower, ma in questi giorni ci sono delle grandi novità. I numerosi appelli che Ferrillo lancia dalle dirette facebook pare siano arrivatI, finalmente alle migliaia di cittadini, che hanno deciso, finalmente, di prendere in mano il loro destino e unirsi per cambiare le cose. Più volte Ferrillo dal suo profilo aveva invitato i cittadini a mettersi in contatto con lui, ma a parte qualche risposta occasionale, la maggior parte degli internauti ha sempre preferito commentare, elargendo a piena tastiera apprezzamenti su come Ferrillo “fosse uno dei pochi a impegnarsi in prima persona” e con esortazioni a continuare su quella strada.
Ma a volte bisogna uscire dal proprio orticello virtuale e far sentire voce e presenza fisica: così Ferrillo alcuni giorni fa aveva annunciato la chiusura della pagina, a causa della poca partecipazione reale e fisica (solo molto virtuale).
A quel punto, qualcosa è cambiato; l’amministratore della pagina ha ricevuto migliaia di adesioni, non solo da paesi campani, ma anche da realtà simili alla terra dei fuochi. Sono nati, prima sotto forma di pagine facebook, gruppi locali e già ci sono stati diversi incontri con i cittadini.
Intanto i gruppi “La Terra dei fuochi” riguardano Roma, Quarto, Tufino, Mondragone, Capri, San Giuseppe Vesuviano, Marcianise, Grazzanise, Benevento, Afragola, Giugliano, Marano, Maddaloni, Villa Literno, Foggia, Ischia e altri, ma ancora tanti dovranno essere creati. Se il progetto di unire tutte le “Terre dei fuochi” locali, si evolverà, riuscendo a oltrepassare il confine virtuale, potrebbe nascere un fenomeno dalle dimensioni stratosferiche e non credo sarà più possibile che istituzioni e Tv di Stato ignorino la terra dei fuochi.
Per conoscere se esiste il gruppo del proprio comune e iscriversi basta consultare il seguente link:
https://www.facebook.com/pg/LaTerraDeiFuochi/groups/
Nel caso in cui non esistesse ancora il gruppo del comune dove si ha la residenza, basterà contattare Angelo Ferrillo, inviandogli un messaggio sui social o al numero Whatsapp 3382601669, con nome, cognome e comune di residenza.
Negli ultimi tempi, sembra che sempre più gente stia prendendo consapevolezza di cosa può accadere se ci si unisce sotto un unico ideale.
Questi movimenti, nati da un comune sentire, non vogliono fare politica, o almeno così dicono, ma intendono influenzarla, far sentire la propria voce. A tanta, troppa gente non va più giù che il proprio destino, il futuro e la salute stiano nelle mani di pochi, che in nome di potere e profitti svendano la nostra terra. Bisognerà, però riflettere anche sui motivi per i quali solo alcuni fenomeni hanno fin da subito un’enorme eco mediatica.
Quali sono le ragioni per le quali alcuni movimenti nascono e subito sono sulla cresta dell’onda, mentre altri no? Altri interessi? Lobbies che intravedono nuovi tornaconti e orizzonti? Chi decide l’argomento del giorno, chi decide cosa sia importante? La politica? I giornalisti?
Ritornando alla nostra “Terra dei fuochi” ancora poco mediatica, il progetto conta di raggiungere almeno 100 comuni, in modo tale da creare una rete di monitoraggio, di gente che documenta, passa notizie e agisce in prima persona. In ogni comune vi saranno uomini e donne che si muoveranno verso una stessa direzione. La rete dovrà essere coordinata da un ufficio di regia, che farà capo anche ad Angelo Ferrillo. In ogni comune che aderisce all’iniziativa, avviene un incontro nel quale Ferrillo presenterà il progetto, lo scopo e altri dettagli. In ogni gruppo facebook, fin da ora è presente un Vademecum su tutte le piccole cose che un residente di quel comune dovrà compiere. La struttura della “Terra dei fuochi”, intende essere a respiro civico ma anche politico, perché solo entrando nelle istituzioni sarà possibile avere voce in capitolo e cambiare le cose. Il progetto, dunque, necessita di persone che si impegnino anche in campo politico attivamente.
A proposito dei gruppi, Ferrillo dichiara: “Dopo la nascita della sezione di Casal di Principe, è stato il turno della città di Acerra (in prima linea molte mamme del luogo, preoccupate per l’aria che respirano i propri bambini) e di Grumo Nevano. E sono in via di programmazione altri incontri ancora a San Marcellino, a Marano e in tutti gli altri comuni in cui i residenti me ne facciano richiesta. Le grandi sfide si vincono insieme. A Benevento, il 28 gennaio, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi del Sannio, andremo in delegazione per capire come mai le nostre richieste debbano essere continuamente disattese e svilite. Le istituzioni non possono ascoltare solo chi fa comodo. Abbiamo fatto un appello a Mattarella ben 5 anni fa, tutti ricorderete il video di Striscia La Notizia con Luca Abete: ebbene a quell’appello il presidente non ha mai risposto.”
Ferrillo continua, spiegando la necessità del movimento di trasformarsi anche in una struttura politica: “Sono dodici anni di attivismo e di impegno civico che non hanno portato a nulla. Sono arrivate disponibilità e adesioni non solo da tutte le province campane, ma addirittura da altre regioni d’Italia che purtroppo presentano problemi simili; ultime in ordine di tempo ricordo Puglia, Lazio e Sicilia. A Settembre scorso ho inviato centinaia di Pec ai comuni della terra dei fuochi, pregando i sindaci di chiedere alla Regione Campania la dichiarazione dello Stato di emergenza; fra tutti i comuni contattati, solo Qualiano ha inviato la richiesta alla Regione. Un'unica istanza non potrà essere mai presa in considerazione, per cui anche quell’iniziativa è caduta nel vuoto. Ecco perché è tassativo entrare in politica, mobilitarsi, creare rete, in una parola scavalcare il virtuale e trovare tutti insieme la soluzione. La prima azione concreta sarà una grande mobilitazione; ciò avverrà solo quando aderiranno al progetto almeno cento comuni”.
Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola
dal programma televisivo REPORT:
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Intervista Luca Abete a Striscia La Notizia:
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