Via Antimo Panico come Santa Caterina da Siena

Non sono molto lontani dalla nostra memoria i giorni del lockdown, quando le città si svuotarono di persone, di traffico e di caos. Quell’immobilità non viene ricordata con gioia, perché fu accompagnata da ansia e preoccupazione sul futuro, sulla salute e la paura fu una costante che diede consistenza alle ore di milioni di persone chiuse in casa. 

Una cosa però ci ha insegnato quell’esperienza. Ci fece osservare per la prima volta le nostre città da un’altra prospettiva. L’aria si ripulì dallo smog, la vita trascorse più lenta e molti ebbero la visione di un’esistenza e di un mondo diversi. 

Altri, invece, continuarono a guardare e vedere solo le quattro mura dove si sentirono prigionieri dei loro pregiudizi e delle loro convinzioni. 

In quei mesi il livello di inquinamento scese al di sotto di una soglia impensabile prima. La natura si risvegliò, riprendendosi il suo posto. Peccato che quella parentesi sia finita, ma, ovviamente, il rimpianto si riferisce solo alla breve rinascita dell’ambiente.

Oggi, la cosiddetta “normalità” è tornata a riprendersi gli spazi e soprattutto le strade delle nostre città. Giugliano si sta preparando a diventare - dopo essere terzo comune della Campania per popolazione e comune non capoluogo di provincia più popoloso d'Italia - ancora più abitato e caotico, con un numero crescente di edifici e traffico cittadino. 

Da qualche settimana un punto nevralgico di Giugliano centro è stato chiuso al traffico, a causa del pericolo crollo di alcuni edifici. La polizia municipale di concerto con l’Amministrazione ha transennato Via Antimo Panico a ridosso del centralissimo Corso Campano. Per questo, un pezzo di Corso Campano è oggi isola pedonale improvvisata e a tempo indeterminato. Arrivare a piedi dal traffico cittadino e immergersi per alcuni minuti in un'area senza auto riporta la mente ad una tranquillità non solo apparente, già vissuta per certi versi, ma senza incubi e paure. 

E pensare che in altre città il panorama urbano è variopinto e abbellito anche da numerose opere di Street art che generano sentimenti positivi in chi passeggia. In molte città europee, infatti gli spazi per l’arte urbana sono ampi. Basti pensare ad Anversa, Belgio, dove nel quartiere di New Zurenborg, sono presenti grandi opere murali. Parliamo di circa 3000 metri quadrati di street art realizzati da oltre 120 artisti. Ad Atene, la street art è oltre che artistica, anche denuncia politica. E infine, arriviamo nella nostra Napoli, dove icone come Pino Daniele, Maradona, Massimo Troisi e San Gennaro sono diventati concittadini immortalati per chiunque passi in quei luoghi.

A Giugliano, invece, nemmeno i Santi fanno più miracoli e i cittadini sperano che Via Panico non sia l’ennesima Via Santa Caterina da Siena. Infatti, quest’ultima fu chiusa nel lontano 2018, quando, a causa di forti piogge, il suolo stradale si trasformò in una voragine. Da quel momento molti sono stati gli accadimenti, le proteste dei residenti e degli esercizi commerciali che hanno visto crollare gli affari. Dopo la ricostruzione della strada e numerose perizie tecniche, pareri e discussioni, l’area interessata dal crollo è stata ripristinata ma ancora transennata. Nessuno vuole assumersi la responsabilità di far transitare auto su quel suolo. Ma, per fortuna, le transenne impediscono alle auto di circolare sulla strada, ma non su marciapiedi che sono in quella zona molto ampi. Per cui, come spesso capita in quei luoghi dove convivono diverse specie umane  -furbi, gente che non fa il proprio dovere, tecnici che sono sicuri ma non troppo e automobilisti che tirano a campare (che suonano il clacson a pedoni che intralciano il loro percorso)-  oggi le auto utilizzano tranquillamente il marciapiede trasgredendo ai divieti imposti dalle transenne e inventando così un nuovo codice della strada, secondo il quale le auto percorrono il marciapiede e i pedoni la strada. 

Tanti saluti da Giugliano, il terzo comune più popoloso e ingegnoso della Campania.

Giovanna Angelino 
©Corriere di San Nicola 

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