Gli esperti meteo sono sempre a lavoro, come d’altra parte anche gli imbecilli, ogni santo giorno. 
-notizia e pensiero dalla ns. corrispondente Giovanna Angelino-

Pochi giorni fa una sferzata di cattivo tempo si è abbattuta sull’Italia e in particolare anche al Sud. Il maltempo ha insistito per alcuni giorni, per poi migliorare lentamente e fare chiarezza sullo stato reale delle cose. Queste ultime si potrebbero guardare alla luce del sole, senza nuvoloni all’orizzonte e con una “certa” onestà.

Sono due i principali episodi avvenuti in due città campane diverse, che non hanno nulla a che fare con il maltempo.

A San Giorgio a Cremano, il sindaco Giorgio Zinno è stato insultato pesantemente sui social, perché aveva deciso di tenere le scuole aperte nonostante il maltempo.

Episodio analogo è accaduto a Giugliano in Campania, dove il Sindaco Nicola Pirozzi ha ricevuto lo stesso trattamento.

Con i cambiamenti climatici e l’intensificarsi dell’imbecillaggine, in realtà episodi simili si erano verificati anche negli anni trascorsi. Questa volta, però, è stato toccato il picco.

Così, dopo la decisione di tenere aperte le scuole il 13 gennaio, e in seguito agli insulti, Giorgio Zinno ha deciso di denunciare gli autori delle offese, mentre il Sindaco di Giugliano ha affidato a un video postato sui social il suo pensiero.

Il dott. Nicola Pirozzi ha spiegato, infatti, che, quando vi è un’allerta meteo, lui è in contatto fino a tarda ora con la protezione civile e il suo staff per stabilire cosa fare.

"Quindi studio, verifico e poi decido", ha affermato il primo cittadino di Giugliano.

E ancora: "Ieri si è raggiunto un limite assurdo e ho constatato che alcuni alunni fanno errori grammaticali esagerati. Per cui è importante andare a scuola, ma per loro ancora di più. L’uso corretto dell’italiano è diventato un optional e in più sono state fuori luogo le pesanti offese, dirette a me e anche alla mia famiglia.

In alcuni commenti ho letto di genitori che chiamano il sindaco ignorante, incompetente, incosciente".

Mitigato il maltempo e con un cielo più sereno, possiamo tranquillamente guardare le cose sotto altre prospettive e trarre qualche conclusione. I fatti ci raccontano di centinaia di ragazzi che dovrebbero saper scrivere correttamente in italiano, ma che purtroppo non conoscono nemmeno l’alfabeto. Chi non sa scrivere, ovviamente non sa nemmeno leggere. E l’ignoranza è la madre di tutti i mali; un deficiente che non comprende il linguaggio corrente, non capisce nulla, né tanto meno è in grado di fare previsioni meteo.

Queste ultime spettano a persone esperte, che hanno studiato. Le previsioni meteo sono frutto di arduo lavoro, di dati statistici e calcoli matematici.

Prevedere le condizioni del tempo è un’impresa immane; si parte dalla raccolta di dati quantitativi sulla situazione dell’atmosfera, poi si utilizzano metodi scientifici dei processi atmosferici per stimare l’evoluzione degli eventi climatici in base a diverse tecniche, che non stiamo qui a spiegare. Tanto a chi serve?

Ecco, questo solo per dire che un imbecille non potrà mai effettuare una previsione meteorologica (e quindi nemmeno pensare di sapere se è il caso di chiudere le scuole), anzi, se non ci fosse chi lo fa per lui, sarebbe stato già spazzato via dalla faccia della terra da qualche fulmine o da un’inondazione o da qualsiasi evento a lui sconosciuto, come gli sono sconosciute le lingue che, insieme a tantissime altre cose, si chiamano “Cultura”.

D’altra parte, le aspettative e le prerogative di ciascuno sono ben diverse, in base ai soggetti. Infatti, c’è chi spera nei cambiamenti climatici, aspirando anche alla metamorfosi del vivere civile, ad un’alterazione dello stato delle cose. Insomma, alcuni si augurano un’involuzione della specie umana.

Al contrario, certuni sognano la fine delle guerre, un attenuarsi degli eventi atmosferici estremi. Costoro anelano ad un vivere “più saggio” e civile e che le persone siano più tolleranti fra di loro e cose del genere. Ma rispondendo alla domanda iniziale "Che tempo fa?" possiamo affermare che il tempo è cattivo e i tempi bruttissimi, dobbiamo imparare a danzare nella pioggia, come diceva, saggiamente qualcuno. E farlo in mezzo a una folla di gente impazzita, ignorante che grida e strepita, senza capire nemmeno perché lo fa.

Ciò che io sogno e desidero è secondario, ma lo esprimerò ugualmente. I have a dream.

Propongo alla buona politica e a chi amministra la nostra società la chiusura definitiva di tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, perché, visti i risultati, credo che la scuola non serva proprio a nulla!

Giovanna Angelino 
©Corriere di San Nicola

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