LA
POSTA DEI LETTORI
Fare sport, il costo delle "illusioni"
Nell'aprile di quest'anno, il mio primogenito che svolgeva attività
agonistica presso la società sportiva Basket Cedri subisce un
infortunio; per la mia famiglia inizia il calvario.
Alle ore 19.00 circa di quella sera sono raggiunto telefonicamente da
mia moglie che mi avverte di recarmi subito nell' Ospedale di Caserta
perché nostro figlio era ricoverato; raggiunto il plesso ospedaliero,
trovo un responsabile della società sportiva che mi comunica
che mio figlio aveva subito un infortunio alquanto serio.
In accordo con mia moglie decidiamo di trasferire il bambino in altra
azienda ospedaliera meglio attrezzata in ortopedia.
Ci salutiamo col responsabile della società sportiva dopo averlo
informato delle ns. intenzioni; passano oltre cinque giorni prima di
essere contattato dal presidente della società in questione,
cioè solo dopo che egli ha ricevuto una raccomandata nella quale
comunicavo l'infortunio di mio figlio.
Ad oggi non siamo stati più contattati da nessuno, neanche da
una fantomatica Società Assicuratrice che percepisce £.
124.000 annue per assicurare circa 120 atleti ( lo scrivente aveva più
volte richiesto prima dell'infortunio di visionare gli atti assicurativi
dei ragazzi subendo sempre risposte poco convincenti). Io vorrei sapere
che fine fanno i soldi delle rate che noi genitori paghiamo per far
fare sport a ns. ragazzi (io ho pagato nell'anno 2000/2001 £. 360.000
e come me gli altri, quindi chi legge si faccia i conti), se poi questi
soldi non garantiscono niente, nemmeno una polizza di Primaria compagnia
assicurativa
Io mi chiedo ancora cosa fanno i ns. amministratori comunali per verificare
queste rampanti società sportive che illudono i cittadini, chi
deve controllare i loro bilanci e le loro credenziali, come sono assegnati
in gestione gli immobili sportivi, chi deve mantenere i costi della
manutenzione di tali immobili, ancora perché nell'immobile in
questione non funzionano ad oggi gli spogliatoi, perché sulla
gradinata vi è ancora una vetrata di ferro e in vetro, perché
forse ancora oggi l'immobile non è stato collaudato e quindi
non è per legge agibile; e allora mi chiedo come genitore come
mai una società sportiva gestisce un immobile che per legge deve
essere chiuso.
Chiudo chiedendo a quanti genitori che come me vogliono far fare sport
ai propri figli di non credere nella befana.
Inoltre, mi sono sentito affermare che sull'infortunio di mio figlio
volevo far solo soldi e in virtù di ciò ho dichiarato
che qualsiasi cifra mi sarà data per l'infortunio di mio figlio,
essa sarà devoluta in beneficenza.
Concludo informando i lettori che un giorno di questi ultimi un responsabile
della società sportiva in questione mi ha chiesto di considerare
l'infortunio mai avvenuto...Chiedo a voi di trarre le conclusioni.
Francesco
Feola
Le conclusioni, egregio signor Feola,
le ha tratte già lei ponendo una serie di importantissime domande
alle quali gli interpellati si spera che rispondano sul prossimo numero
del nostro giornale.
Ai genitori rivolgiamo anche noi l'invito a valutare attentamente qualsiasi
scelta riguardante le attività sportive dei propri figli, considerati
i pericoli che potrebbero derivare dalla improvvisata, disorganizzata
e precaria professionalità sia da parte delle società
che degli amministratori comunali eventualmente riscontrabile nell'ambiente.
Traffico, ma che "senso" c'è?
In una accorata lettera pervenuta in redazione, gli abitanti e i
commercianti di Via Bronzetti ci chiedono di sottoporre al sindaco e
all'assessore al ramo i vari disagi che gli scriventi stanno vivendo
a causa dei divieti istituiti sulle strade di collegamento con l'importante
arteria comunale (provvedimenti adottati sul finire della vecchia amm.ne
Tiscione).
Sotto accusa due sensi unici: quello di Via D.Gentile e l'altro relativo
all'ultimo tratto di Via Cairoli che sfocia su Via Bronzetti. Il tutto
provoca notevole dispendio di tempo occorrente per brevi spostamenti,
nonché preoccupanti danni alle vendite degli esercizi commerciali
ubicati nella zona.
Le proposte avanzate dai cittadini di Via Bronzetti (e non solo) sono
sostanzialmente di ripristinare le vecchie direzioni: senso di marcia
da S.Marco verso San Nicola lungo Via Gentile e doppio senso di circolazione
nell'ultimo tratto di Via Cairoli. Ciò elimenerebbe, secondo
una appropriata analisi, l'appesantimento del traffico attualmente concentrato
in Via Fermi e Via Cairoli lato Rotonda. Insomma, se la fase di sperimentazione
introdotta da Tiscione è finita, cosa si aspetta a tirare le
somme?
S. NICOLA
E I "GGIOVANI"
Prosegue
con incessante impegno l'attività dell' associazione "il buco".
Dopo la serie di concerti, concorsi letterari e convegni scientifici
promossi negli ultimi quattro anni, ha riscosso notevole successo la
rappresentazione teatrale "L'importanza di essere Franco" tenutasi recentemente
al teatro Izzo.
Annalisa Lombardi
"I "ggiovani" non fanno
mai niente, i "ggiovani" vogliono solo divertirsi, i "ggiovani" non
sono concreti
": tutto corretto. Peccato, però, che a San
Nicola la Strada esista il Centro Giovani "il buco", una struttura del
Comune interamente gestita da ragazzi volontari. Spieghiamo una volta
per tutte come funziona: è una associazione aperta a tutti i
giovani e non c'è bisogno di essere amici di chi già ne
fa parte per iscriversi, partecipare alle attività o proporle.
Pur essendo una realtà
non tanto conosciuta nel paese, "il buco" lavora dal 1997 all'organizzazione
di attività socio-culturali che possano interessare e aggregare
i "ggiovani". Per cinque anni il Centro Giovani ha gestito un cineforum
che si svolgeva nel Salone borbonico Santa Maria delle Grazie, ora di
quelle proiezioni di commedie e film d'autore vecchi e nuovi rimane
una filmoteca aperta per il prestito il giovedì pomeriggio presso
la sede dell'associazione in Piazza Parrocchia. Sono stati organizzati
concerti con la partecipazione di nomi noti come Daniele Sepe e Le Loup
Garou, ma si cerca soprattutto di dare spazio a gruppi musicali locali,
come " Bradipos four ", "Clistere al limone", "Stato Bravo" e, più
recentemente, i "Taranterrae". La musica delle nostre terre quest'anno
è stata privilegiata dagli incontri di danza popolare, in cui
si insegnavano tammorriate e tarantelle campane e pizziche salentine.
L'invito alla lettura e alla scrittura, invece, è arrivato mediante
una serie di letture di classici del Novecento e il concorso di poesia
e narrativa "Negativo del silenzio", al quale hanno aderito persone
da tutta Italia. Anche l'interesse per l'ambito scientifico non è
mancato con l'organizzazione della "settimana scientifica" e di conferenze
a tema con la presenza di esperti. L'ultima attività promossa
dal Centro Giovani è stata la rappresentazione teatrale de "L'importanza
di essere Franco", (traduzione libera di "L'importanza di chiamarsi
Ernesto" di Oscar Wilde), tenutasi il 12 settembre al Teatro Izzo e
curata dalla compagnia "Fluegel e dobloni".
Nella commedia l'aristocrazia
decadente di fine Ottocento nello scontro con la borghesia difende disperatamente
i suoi valori, i suoi tic e la sua immagine. Questa rappresentazione
in tre atti segna il debutto della compagnia "Fluegel e dobloni" formata
da giovani attori casertani, capaci di curare l'allestimento della messinscena
nelle sue varie fasi dalla regia alla recitazione, dalla scelta dei
costumi alle musiche. Recitazione brillante e buon successo di pubblico
hanno contraddistinto lo spettacolo.
Per la nuova stagione
del Centro Giovani sono previsti ancora cinema, corsi e concorsi, una
tre giorni di concerti in data e luogo da destinarsi, e la compagnia
teatrale sta già pensando al prossimo spettacolo.
STOP
ALL'ESSICCAZIONE SELVAGGIA!
Ordinanza
del sindaco a tutela dell'ambiente
Tina Serino
Con ordinanza N°
45 del 5 luglio scorso, il sindaco Pascariello ha vietato l'essiccazione
del tabacco così come viene effettuata abitualmente nelle serre
e spesso anche nei cortili, in pieno centro abitato. Tale applicazione
trova fondamento nella delibera Regionale n° 4102 del 05-08-1992
che ha recepito le conclusioni del Comitato Regio-nale contro l'inquinamento
atmosferico della Campania, indicando nell'essiccazione del tabacco
una fase caratterizzata da emissioni di sostanze inquinanti che comportano
a lungo andare inconvenienti per la salute pubblica. Per questo motivo,
tutte le persone interessate alla coltivazione del tabacco, nel momento
dell'essiccazione dello stesso, devono osservare tutte le condizioni
prescritte dalla delibera Regio-nale ed in particolar modo devono posizionare
le serre preposte ad una distanza minima di mt. 300 dall'insediamento
civile più vicino. Tale distanza può essere non rispettata
solo nel caso in cui siano adottati tutti gli accorgimenti idonei per
l'abbattimento delle emanazioni di odori molesti di cui alla Parte 2,
punto 2.0, dell'allegato alla Delibera Regionale in argomento.
Tutti i trasgressori saranno
puniti a norma di legge e nel caso specifico trova applicazione il Decreto
Legislativo 267/2000 che prevede, fra l'altro, il termine temporale
per l'adeguamento di venti giorni e, in caso di inosservanza, l'eliminazione
coatta del tabacco in essiccazione, con spese a carico del proprietario
delle serre.
TORNA SU
Pagina1
(indice) | Pagina
2 | Pagina
4
|