AMMINISTRAZIONI,
ZERO IN "SOCIALE"
Una grave
macchia nelle pagelle dei governanti
sannicolesi
11 marzo 1983: Felice
D'Andrea introduce, per la prima volta nel programma di un
sindaco enunciato davanti al consiglio comunale, la
necessità che il governo cittadino presti particolare
attenzione alle categorie sociali più indifese
(giovani, disoccupati, anziani, ammalati). Poche righe,
semplici parole per aprire un futuro tutto da scoprire.
7 ottobre 1988: Angelo Pascariello , a pagina otto delle
dichiarazioni programmatiche, espone il suo impegno nel
"sociale" attraverso la istituzione di un ufficio di
assistenza per i portatori di handicap, l'incentivazione di
forme di assistenza domiciliare e la creazione di servizi
aperti per ridurre al minimo il grado di emarginazione degli
anziani. Lascerà poi il testimone agli altri due
sindaci della Decima Legislatura, ovverossia Centore e
Letizia.
4 luglio 1993: Francesco
Nigro e il suo programma vincono le prime elezioni dirette
della storia. Il "capitano" promette di inserire i disabili
nel tessuto cittadino, di destinare locali per le
attività sociali a favore dei giovani e degli
anziani, di sostenere con contributi le associazioni,
nonché di istituire un osservatorio sul mondo del
lavoro.
28 maggio 1997: Nicola
Tiscione, in uno slancio dai grandi sentimenti, dichiara la
sua "complicità antropologica" con i poveri, i
bisognosi e gli emarginati annunciando potenti azioni a
favore delle classi meno abbienti.
11 giugno 2001: Angelo
Pascariello-Bis sottolinea accoratamente, nei suoi
"Indirizzi programmati per il governo di San Nicola",
l'attenzione che riserverà ai portatori di handicap e
agli anziani
.
Visti, però, i
risultati sinora conseguiti, si può certamente
affermare che le amministrazioni succedutesi negli ultimi
anni non si sono certo distinte nell' approcciarsi con il
"sociale". Si è notato, in ogni iniziativa
intrapresa, solo approssimazione e confusione, anche per
problemi che necessitavano di un minimo di progettazione ed
una sorta di organizzazione. Si è più volte
stigmatizzato il comportamento dei governanti di turno sia
per la gestione confusionaria dei contributi a favore delle
classi sociali disagiate e delle società sportive e
culturali che per gli interventi e le iniziative a favore
degli anziani e dei disabili. Negli ultimi anni le nostre
Amm.ni non sono state nemmeno in grado di "sfruttare" la
fortuna giunta sotto le spoglie di lavoratori socialmente
utili (L.S.U.), lavoratori di pubblica utilità
(L.P.U.), obiettori di coscienza, volontariato e
società non-profit. Sarebbe stato, invece,
sufficiente fare progetti mirati utilizzando le categorie di
lavoratori messi a disposizione a costo zero per risolvere
gli annosi problemi dei disabili nelle scuole, dell'
assistenza agli anziani soli, della sicurezza, della pulizia
delle strade, di centri polifunzionali per bambini e
giovani. Fino ad oggi sono state adottate solo misure
tampone utilizzando parzialmente e superficialmente il
patrimonio umano a disposizione. Tutte le iniziative
"particolari" intraprese sono state poste in essere solo se
agganciate a progetti regionali o sotto la supervisione di
commissioni lente e poco decisionaliste, oppure attraverso
l' affidamento a categorie sindacali "a pagamento" (come per
l' erogazione di sussidi e per le pratiche per le pensioni
di invalidità). C' è da restare sbigottiti
nell' osservare lo stravolgimento di progetti L.S.U. che,
per motivi clientelari, hanno affollato gli uffici comunali
e creato problemi di gestione per l' Ente, una falsa
speranza occupazionale per molti ed una reale certezza per
pochi. Miracolo della politica! Anche l' utilizzo dei
L.P.U., fortemente sostenuto dalla precedente amm.ne,
meriterebbe ampio spazio per lo scellerato criterio con cui
sono stati approvati e finanziati progetti-fantasma, come il
"supporto materiale ai disabili nelle scuole", che ha creato
problemi maggiori di quelli che si verificavano quando era
coinvolto il personale ausiliario e costretto alcuni
genitori ad esporre denunce nei confronti dell' Ente.
Ciò ha sortito solo blande giustificazioni e la
sospensione dell' erogazione del compenso dovuto dal Comune
al personale impiegato ( ci hanno riferito- e ci riserviamo
di verificarlo- che dette somme siano state successivamente
liquidate quando le acque si erano calmate
). Sembra
inoltre che alcuni progetti si sono andati a sovrapporre ad
altri simili confezionati per i LSU e che hanno contribuito
al fallimento degli stessi, allo sperpero di notevoli somme
per fornire abbigliamento ed attrezzature inutilizzate ed a
titolo di contributo a società di coordinamento che,
al contrario di quanto promesso e magnificato, hanno solo
offerto ai giovani partecipanti illusioni e non, come questi
speravano, la possibilità di porsi sul mercato del
lavoro in modo competitivo e specialistico attraverso la
creazione di cooperative di servizi. Perché era ed
è ancora questa l' unica direzione da percorrere per
dare a tutti i lavoratori in mobilità ed a diversi
giovani disoccupati la possibilità di uscire dal
pericoloso "limbo" creato da stolti politici ed agganciarsi
al mondo del lavoro; invece si continua imperterriti ad
ignorare la realtà ed a gestire i problemi sociali ed
occupazionali all' impronta, ovvero solo quando si è
costretti dall' emergenza, con grave e irresponsabile
sperpero di risorse finanziarie pubbliche. E' ormai tempo di
capire che la capacità di amministrare è
commisurata alla capacità di programmare e di gestire
il welfare in maniera coerente ed efficiente, è tempo
di convincersi che solo in una società "sana",
governata da politici "sani", si raggiunge l' equilibrio tra
le diverse classi sociali che devono convivere in un
territorio in cui la funzionalità dei servizi funge
da anello di congiunzione.
TORNA
ALL'INDICE
Pagina
2 | Pagina
3 | Pagina
4
|