In vista dell’audizione del 16 dicembre, San Nicola Città Partecipata ha elaborato una serie di proposte urbanistiche “a misura d’uomo” per il redigendo piano comunale: «Bonifica totale di ferite inferte al territorio con il “mattone selvaggio” delle passate amministrazioni»

Come accennato nel comunicato di una settimana fa, in ottemperanza alle direttive dell’Ente Comune, anche il nostro Comitato si è prodigato nel cercare di dare un contributo concreto alla stesura del piano urbanistico comunale della nostra cittadina che detterà le regole per i prossimi anni in termini di gestione del territorio, delle risorse, e della vivibilità della popolazione. In verità lo studio  – consultabile nel suo testo integrale sul nostro sito e da pubblicare successivamente, per argomenti, sulla stampa on line cittadina e provinciale -  è andato ben oltre il semplice questionario scaricato dal portale del Comune e ciò a dimostrazione di quanto ci stia a cuore il nostro “paese” e quanto ci sentiamo di dare in termini di collaborazione ed approfondimento delle tematiche guida del nostro vivere quotidiano. Premettiamo che gli argomenti del questionario sono in linea di massima quelli che da circa due anni stiamo trattando attraversi i  comunicati, i continui richiami ai nostri amministratori e non solo, ma anche e soprattutto al resto della popolazione sannicolese che deve trovare una sua identità in questo secondo decennio del terzo millennio chiedendo e cercando di cambiare registro su molte tematiche lasciate a se stesse nel passato e che hanno prodotto danni davvero incalcolabili alla vivibilità del territorio. Quindi, innanzitutto, coscienza di vivere in un luogo che assolutamente deve ritornare ad avere caratteristiche di salubrità e di genuinità. Insomma, bonifica totale non solo dei veleni sversati in anni di “pazzia collettiva” ma soprattutto di ferite inferte al territorio con “il mattone selvaggio” delle passate amministrazioni e tante volte non consono alle reali richieste del mercato e del territorio, tenendo conto della superficie totale dell’estensione di San Nicola la Strada e senza essere mai stato appoggiato da un reale progetto ambientale complessivo.  Molto terreno è stato sottratto arbitrariamente al verde ed agli alberi, fattori questi importantissimi nel contesto urbano di una città . Altra componente essenziale è l’allontanamento il più possibile  delle industrie insalubri dagli insediamenti cittadini e la valorizzazione di aree a dir poco storiche delle nostre zone come ad esempio la zona archeologica di Calatia, fino ad ora solo saccheggiata, e mai assurta agli onori del passato ed  anche tutta la zona delle “taglie”, le cave, da cui sono state estratte le pietre che hanno consentito la costruzione della Reggia di Caserta. In altri paesi, le cave sarebbero state oggetto di massima cura e propaganda e poste su un piatto d’argento per un percorso turistico creato ad hoc e sfruttato a fini culturali e turistici; invece, ne abbiamo fatto contenitori di immondizia se non addirittura di scorie nocive. In aggiunta si potrebbe dar corso alla ristrutturazione del centro storico, mantenendo le caratteristiche originarie. Un buon esempio è tutto lo scorcio di piazza Parrocchia che è stato restaurato con perizia, costituendo un complesso davvero apprezzabile. Lo stesso andrebbe fatto per via Bronzetti, via Cairoli, via XX Settembre e tutti gli edifici delle strade storiche del paese che hanno un fascino particolare con i loro portoni familiari che danno squarci di vita vissuta, unici per la bellezza dei ricordi che ispirano. E poi tutte le cappelle disseminate sulle strade del centro storico, per non parlare della San Nicola sotterranea scoperta da poco sotto il complesso di Santa Maria degli Angeli e riportata alla luce solo in piccola parte ed ancora non nota ai più . Si potrebbe convogliare tutta l’attività edilizia dei nostri costruttori nel restauro di questi palazzi padronali di inizio ottocento consolidando il nostro patrimonio abitativo. E poi il verde pubblico così tralasciato in questi ultimi anni; la cura per la pulizia, per la salute pubblica (vedi questione amianto),  per la conservazione del nostro patrimonio di monumenti, fontane, parchi; l’esigenza di trovare una giusta collocazione per una nuova Chiesa nella zona della Rotonda. Un’ ampia sintesi abbiamo dedicato anche ai servizi  che vanno intensificati (trasporti pubblici e privati), viabilità, piste ciclabili, mobilità pedonale: tutti temi trattati dal nostro comitato in questi anni di presenza sul territorio. Ora, non potevamo perdere questa occasione per esternare in modo organico tutta la nostra convinta progettualità per la realizzazione di una San Nicola la Strada a misura d’uomo, anche operando dei correttivi in corso d’opera, correttivi dettati dalla voglia di cancellare gli errori e gli abusi fin qui perpetrati. Speriamo che i nostri suggerimenti insieme a quelli di tutti i cittadini, dotati di buona volontà, siano innanzitutto presi nella giusta considerazione e  possano portate alla realizzazione di un equilibrato piano regolatore che dia spazio vitale alla nostra cittadina.

COMUNICATO STAMPA della Segreteria del Comitato Cittadino "San Nicola Città Partecipata"