La Villetta di Via Milano porge “L’ABBRACCIO” ai sannicolesi

Pubblicato Domenica, 25 Giugno 2023 21:45 |

| Categoria: VARIE

Inaugurata una stupenda scultura in bronzo realizzata dal Maestro Battista Marello e donata alla città dall’imprenditore Alfonso Letizia.
La cerimonia, presenziata da tutte le autorità locali e da un numeroso pubblico, è stata fortemente voluta e promossa dal sindaco Vito Marotta e presentata dal giornalista Nicola Ciaramella.
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VIDEO (su canale YouTube Corriere di San Nicola)
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(su canale Facebook Corriere di San Nicola e Corriere di San Nicola Web Tv)
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Sul volto i segni dei roventi raggi del sole. Nel cuore le emozioni di una bellissima cerimonia di inaugurazione di una preziosa scultura in bronzo, spettacolo di arte e bellezza, che dà ulteriore lustro al già ricco patrimonio artistico della città.
Tutto è successo nella mezza mattinata di domenica 25 giugno nella Villetta di Via Milano di San Nicola la Strada.

L’opera, realizzata dal celebre sacerdote artista Battista Marello, si chiama “L’ABBRACCIO” ed è donata dal noto imprenditore locale Alfonso Letizia. A porgerla alla cittadinanza l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Marotta.

Presenti, oltre al sindaco, tutte le autorità cittadine con ampia rappresentanza della giunta e del consiglio comunale (con la presidente Eligia Santucci), del comando dei Carabinieri (con il reggente Luog. te Marco Cappelli), del Comando della Polizia locale (con il Ten. Col. Alberto Negro), del nucleo della Protezione Civile e dei Volontari delle Forze di polizia.

Presenti, inoltre, autorità religiose (con i parroci Don Antimo Vigliotta, di Santa Maria degli Angeli, e Don Filippo Frattolillo, di Santa Maria della Pietà), autorità scolastiche (con il preside Giovanni Spalice), l’ex sindaco Angelo Pascariello e la già senatrice Lucia Esposito.
Con loro, numerosi i cittadini e rappresentanti di associazioni che hanno voluto assistere, nonostante il gran caldo, ad un bellissimo momento per la città.

La cerimonia, semplice ma molto significativa, è stata magistralmente presentata e condotta dal giornalista Nicola Ciaramella, direttore del quotidiano Corriere di San Nicola, che ha subito espresso la sua gioia di sannicolese con San Nicola la Strada sempre nel cuore, entusiasta del luogo in cui è stata posta la statua («uno dei tre importanti polmoni di verde della città»).
«Ma il richiamo per me più forte -ha detto- è stato certamente il nome di quest’opera, “L’Abbraccio”… in un mondo in cui si parla quotidianamente di guerra, di violenza, di odio, in un mondo dominato dalla falsità, dall’ipocrisia, dall’arroganza, dalla prepotenza, dall’ingiustizia sociale, in un mondo in cui latita il rispetto dell’essere umano, il riconoscimento della dignità dell’essere umano».
L’ Abbraccio, un nome che evoca un sogno, una suggestione a cavallo tra la fantasia e il sentimento: ovvero il desiderio di amicizia, di fratellanza, di amore.

Prima di passare allo scoprimento della statua, «per vedere che cosa di bello c’è sotto questo lenzuolo», Ciaramella ha ringraziato, a nome di tutti i protagonisti dell’iniziativa, «chi questa opera l’ha pensata, immaginata, ideata, finanziata e donata alla città, cioè l’imprenditore Alfonso Letizia; l’artista che quest’opera ha realizzato, sposando il progetto con la propria arte, cioè il famosissimo pittore scultore di fama nazionale Battista Marello; chi, e cioè il sindaco Vito Marotta, quest’opera ha voluto porgere ai cittadini, promuovendo questa cerimonia di inaugurazione, corredandola anche di un piccolo catalogo illustrativo contenente foto e recensioni».

Quindi, a scoprire, a togliere il velo a “L’Abbraccio”, il sindaco Marotta, lo scultore Marello e Alfonso Letizia. Un momento da brividi. Agli occhi dei presenti, prima che a quello di tutti i cittadini che d’ora in poi lo vedranno, un manufatto artistico di qualità assoluta, dove la magnificenza è in ogni piccolo particolare, in ogni angolino di una meravigliosa creazione che ha del fantastico.

E’ poi seguita, preceduta da una preghiera, la benedizione impartita da Don Antimo con al fianco Don Filippo.

A questo punto, l’intervento del Primo Cittadino.
«Da anni oramai la Villa Comunale di via Milano rappresenta un punto nevralgico della nostra Città. San Nicola la Strada, -ha detto Vito Marotta- come tante altre realtà del nostro Paese, ha subito nel corso degli anni grandi trasformazioni divenendo una città popolosa e variegata, ricca di edifici e di infrastrutture, ma, come tante altre realtà, ha inevitabilmente perso un po’ di quell’identità originaria. È grazie, però, ad opere come quelle del Maestro Battista Marello sacerdote scultore, che luoghi nuovi ed “anonimi” acquisiscono il valore e la dignità che meritano. Un plauso, quindi, a lui artista sensibile e visionario e un doveroso e sentito ringraziamento ad Alfonso Letizia, affermato imprenditore del nostro territorio, che ha ardentemente voluto l’opera e l’ha commissionata, facendone dono alla cittadinanza tutta».

Poi parola a Don Battista Marello, che Ciaramella ha ricordato come «sacerdote artista della nostra terra, realizzatore di tantissime opere sulle tematiche dell’arte sacra contemporanea, autore anche della statua di Padre Pio ubicata nella Villa comunale della Rotonda, inaugurata il 30 settembre 2001, nonché della statua in bronzo dorato assegnata ai vincitori delle due edizioni del Premio Il Sannicolese d’Oro negli anni 2009 e 2010».

«Questa scultura -ha spiegato l’illustre artista- non è tanto da vedere, ma da pensare. Il mio intento è di lanciare un segno più che rappresentare qualcosa. E’ una materia che si fa figura, che si fa abito, che si fa mantello. Questa scultura è posta a terra per indicare una continuità di un desiderio di incontro, di comunicazione che sempre è stato coltivato e nutrito in questa terra».
Don Battista ha poi raccontato che “L’Abbraccio” non nasce oggi, ma è il risultato finale di una vecchia idea di cui Alfonso Letizia gli parlò alla fine degli anni Novanta.

A seguire, gli interventi dei recensori dell’opuscolo stampato a corredo dell’evento.

La docente universitaria Jolanda Capriglione (anche presidente del Club per l’Unesco di Caserta e già direttore scientifico di Unitre Caserta), dopo aver parlato della eccellenza dei maestri fotografi che hanno contribuito alla realizzazione del “delizioso pamphlet” (così ha voluto definirlo) a corredo dell’opera di Marello, ha manifestato al sindaco il desiderio di «rivederci per fare una riflessione anche con le scuole su questa scultura perché ne vale la pena, perché merita questa riflessione, un pensiero molto attento ed articolato».
Capriglione ha voluto, inoltre, invitare Marotta a ricordare anche a San Nicola la Strada il Vanvitelli, del quale sono in corso celebrazioni in occasione dei 250 anni dalla sua morte. Ciò alla luce dei “legami” che alcuni luoghi storici della città hanno certamente con il grande architetto.

E’ stata poi la volta del giornalista sannicolese Luigi Russo: «Questo “Abbraccio” è il segreto per superare tutti i mali, tutti i rancori, che qualche volta ci portano fuori strada, qualche volta ci portano al disastro, come accade nel caso di guerre che stiamo vivendo in questi anni. Vediamoci spesso in questa villetta comunale per riflettere e cogliere di quest’opera, come ci spiegava don Battista, il senso oltre che il pregio artistico».

A seguire, il giornalista sannicolese Lucio Bernardo, che ha voluto ribadire, arricchendolo di ulteriori messaggi, il suo pensiero già espresso nel volumetto: «E’ una scultura essenziale, pura nel linguaggio artistico, posizionata sul selciato, perché la si possa toccare, ci si possa affiancare e sentirla vicina lungo il cammino, occasione di accoglienza e di benvenuto dei sannicolesi verso quanti provengono da altre città e che contribuiscono alla crescita del luogo portando il bagaglio della loro esperienza umana, in questo nuovo spazio, luogo cerniera tra preesistenza e novità assicurando sviluppo nella continuità. Resta l’invito quanto mai attuale di superare il progressivo isolamento che inavvertitamente i nuovi mezzi di comunicazione producono, col rischio che, nel mentre ci si connette col mondo intero, si allentano fino a perdere i rapporti di vicinanza».

A porgere il suo saluto, anche se solo con la sua presenza, anche un altro recensore del catalogo, l’architetto Prospero Gentile, esperto di urbanistica e già assessore comunale al ramo.

A chiudere la cerimonia, visibilmente commosso, l’imprenditore Alfonso Letizia, che si è così espresso: «Questa statua, meravigliosamente realizzata da don Battista Marello, ha tanti significati: l’abbraccio tra il vecchio ambiente ed il nuovo, il giovane e l’anziano, la solidarietà tra gli uomini, la fratellanza, lo stare insieme…aspetti sottolineati con bravura dagli Amici che hanno contribuito alla realizzazione dell’opuscolo! Per me non è altro, e non vuole essere altro, che la testimonianza di un profondo senso di riconoscenza che provo io con la mia famiglia nei confronti di una terra, di un territorio che, oltre i natali, mi ha dato tanto e che provo a ricambiare, con grande affetto e senso di umiltà».

Un gustoso buffet è poi seguito a suggellare il clima di amicizia, di cordialità e simpatia che ha fatto da cornice alla celebrazione dell’evento, la cui cronaca scritta si può leggere sul Corriere di San Nicola e quella filmata sul Corriere di San Nicola Web Tv.

©Corriere di San Nicola

GALLERIA FOTOGRAFICA

FOTO TRATTE DALL'OPUSCOLO "L'ABBRACCIO"

LE RECENSIONI:

Da anni oramai la Villa Comunale di via Milano rappresenta un punto

nevralgico della nostra Città.

San Nicola la Strada, come tante altre realtà del nostro Paese, ha

subito nel corso degli anni grandi trasformazioni divenendo una città

popolosa e variegata, ricca di edifi ci e di infrastrutture, ma - come

tante altre realtà - ha inevitabilmente perso un po’ di quell’identità originaria.

È grazie, però, ad opere come quelle del Maestro Battista Marello

sacerdote scultore, che luoghi nuovi ed “anonimi” acquisiscono il valore

e la dignità che meritano.

Un plauso, quindi, a lui artista sensibile e visionario e un doveroso

e sentito ringraziamento ad Alfonso Letizia, affermato imprenditore

del nostro territorio, che ha ardentemente voluto l’opera e l’ha commissionata,

facendone dono alla cittadinanza tutta.

Vito Marotta

Sindaco

Insieme. Incontro. Confronto. Dialogo. Parola. Sorriso.

Solitudine. Silenzio. Malinconia.

Il nostro essere stesso ci porta verso l’altro, verso l’incontro,

l’incontro che si fa talora abbraccio, talora scontro

e diffi denza, talora addirittura paura che può essere vinta

solo nella sonorità della parola che si fa signifi cante se e

solo se si muove verso l’altro dando vita al dialogo.

E il dialogo è proprio abbraccio, intreccio di parole, di

suoni che si muovono e rimbalzano da un essere umano

all’altro offrendo lenimento, carezza, conforto, creando forza

vitale.

È una necessità ineludibile che dà senso alla nostra

stessa vita che il Creatore volle in perenne movimento verso

l’altro, quale che sia la nostra Religione, la nostra Fede.

La parola-chiave delle nostre vite tutte, della vita di tutti

noi è incontro-abbraccio-insieme, anzi: ‘assieme’, come poeticamente

ci ricorda Franco Arminio, se veramente vogliamo

godere della Bellezza della Vita e delle belle opportunità che

sa e può offrirci:

“Ogni giorno dovremmo cominciarlo con piccoli esercizi

di ammirazione, di riabilitazione alla gioia.

Istituire una sorta di capodanno tra un giorno e l’altro,

tra un’ora e l’altra. Dobbiamo scendere molto in fondo a noi

stessi e rimanere ben saldi in superfi cie assieme agli altri.

Senza tenere insieme questi due movimenti non c’è intensità,

non c’è bellezza.

Adesso per tornare a casa, per tornare assieme nella casa

del mondo, ci vorrà una nuova genesi, un nuovissimo testamento

» (Per tornare assieme nella casa del mondo, Ed. AnimaMundi

2018).

Eh sì, dobbiamo imparare davvero a sentirci ‘a casa’ nella

casa del mondo tutto, senza confi ni né materiali né ideali.

Non sembri strano se dico che questa è la più ‘laica’

delle tante opere, dei tanti bellissimi lavori d’Arte di Battista

Marello, non perché la sua Religione, che ha praticato

come scelta di vita, non insegni la necessità imprescindibile

dell’incontro, dell’abbraccio con l’altro, chiunque egli sia, ma

perché un’opera che canta con la gravità del bronzo la necessità

dell’abbraccio appartiene alla vita del mondo nella

sua polifonia sempre più evidente nel nostro tempo, tempo

non facile che vede movimenti di persone, di popoli non

molto diversi da quelli che hanno attraversato i millenni, ma

ora solo più evidenti e più veloci.

Nei millenni trascorsi le dinamiche erano varie: i vincitori

assoggettavano i vinti (dalla guerra, dalla violenza, dalla ricchezza,

dalle predazioni …) obbligandoli al silenzio della separatezza,

per esempio nei ghetti o, più banalmente, tenendoli

al di là di mura e fossati. I vinti molto più spesso erano obbligati

alla cancellazione della loro lingua, della loro cultura,

come peraltro, accade ancora oggi in molti paesi del mondo.

Quest’opera di Battista è un richiamo forte, intenso, ineludibile

alla necessità, invece, dell’incontro, dell’abbraccio

che non cancella l’identità dell’altro e neppure la assorbe: la

fa propria nel senso del rispetto, reciproco certo, perché la

premessa fondamentale dell’abbraccio è la distanza che si

fa sempre più breve nell’incontro, ma non si cancella.

Grazie, Battista, cantore della Bellezza della parola che

non impone, ma si fa dolcezza del dialogo, grazie.

E concediamoci ancora i versi di una poesia (di Cinzia

Diddi) che, mai come in questo caso, è lezione di vita perché

la verità è che, quando cadi, se cadi da solo, non sempre

puoi rialzarti, ma se sei con l’altro, diffi cilmente resti a terra:

“Che bella parola … ‘insieme’.

Insieme è tutto possibile, insieme si vince.

È energia, trasforma. Emoziona e rivitalizza”.

Celebriamo, dunque, l’incontro, l’abbraccio, il dialogo

che riscalda il cuore.

Jolanda Capriglione

In una scultura… un messaggio.

Dalla vibrazione del bronzo…suggerire un’azione…nell’intreccio di

movimenti, nell’incrocio di sguardi, quelli che si compiono quando le

persone s’incontrano e lasciano cadere le barriere.

Scompaiono rancori e differenze... prevale il dialogo in un impeto

d’accoglienza.

Svestiti dell’orgoglio si viene ricoperti dal manto della bontà.

E parlano eloquenti i volti silenziosi, le mani tese pronte a stringersi.

La greve materia si trasforma in avvolgente gestualità.

Battista Marello

L’area sistemata a verde attrezzato e a spazi pubblici è ubicata nel

territorio del Comune di San Nicola la Strada ed è compresa tra Viale

Italia, via Milano, via Benevento e via Trieste, disegnato e approvato

dall’Amministrazione Comunale nel 2003.

Comprende aree sistemate a verde, zone attrezzate per la sosta e

lo svago, percorsi pedonali di attraversamento per collegare via Milano

con via Trieste.

Posizionata nel centro città nasce come polo di aggregazione e

come cerniera tra il vecchio e nuovo tessuto urbano.

La stessa è certamente assimilabile ad un’opera di rammendatura

e rigenerazione urbana al servizio della collettività per lo svago ed il

tempo libero.

All’interno di detta area, posizionato sull’area pavimentata ed in

prossimità del percorso pedonale proveniente da via Milano e dell’innesto

di via Trento, trova collocazione un monumento evocativo ispirato

all’accoglienza e fratellanza fra gli uomini.

Tale scultura rievoca la necessità di un cammino comune per gli

uomini del nostro tempo come impegno nella ricerca della convivenza

comune e pacifi ca e nella promozione della cultura dell’incontro e del

rispetto reciproco, così come ci ricorda il “Documento sulla fratellanza

umana per la pace mondiale e la convivenza comune” fi rmato ad Abu

Dhabi dal Grande imam di al-Azhar al-Tayyeb e da papa Francesco il 4

febbraio 2019.

La stessa scultura non è collocata su di un tradizionale basamento

ma su di un rigonfi amento della stessa pavimentazione della piazza

proprio a simboleggiare il sorgere dell’amore fraterno.

Prospero Gentile

E’ un’opera d’arte in bronzo che raffi gura due persone poste una di

fronte all’altra, tese in un abbraccio, l’incontro di un adulto con un giovane,

mentre lo accoglie. Immersi nella contemporaneità, progettare

il nostro futuro sempre più affi dato all’integrazione e all’accoglienza: il

messaggio signifi cato dalla scultura che viene inaugurata nella grande

piazza della “Villa di via Milano”, identifi cata dall’ampio spazio posto

all’interno dei numerosi fabbricati realizzati nel quadrilatero defi nito

da via Milano, via Benevento, via Trieste e viale Italia, area di moderni

insediamenti della nostra S. Nicola.

L’opera, realizzata da Battista Marello, sacerdote scultore delle

nostre terre, voluta e commissionata da Alfonso Letizia, andrà ad ornare

il verde e la piazza racchiusa dai palazzi che questo nostro imprenditore

edile ha costruito negli ultimi anni, legando in tal modo ancor

più il suo nome alla città.

L’idea di una scultura in bronzo da collocarsi nel quartiere risale

ad alcuni anni addietro, allorquando il costruttore, in visita allo studio

dell’artista ebbe a manifestare il desiderio di lasciare alla sua città un

segno che contribuisse a ravvivare i rapporti umani in particolare nella

zone da lui edifi cata.

L’abbraccio nasce dal ritrovarsi in piazza, luogo d’incontro, di

distensione per fermarsi su una panchina e dialogare, occasione di

scambi tra generazioni diverse.

Nel nostro caso è un anziano sorridente che incontra un giovane,

parafrasando la parabola del fi glio prodigo che tornando a casa, con

abiti dimessi, con ferite sul corpo segnate da numerosi e moderni tatuaggi,

è accolto dal padre che, sorridendo gioioso, a braccia aperte

lo riveste di un manto.

Incontro tra generazioni cariche ciascuna delle diverse problematiche

ed aspirazioni.

E’ una scultura essenziale, pura nel linguaggio artistico, posizionata

sul selciato, perché la si possa toccare, ci si possa affi ancare e

sentirla vicina lungo il cammino, occasione di accoglienza e di benvenuto

dei sannicolesi verso quanti provengono da altre città e che

contribuiscono alla crescita del luogo portando il bagaglio della loro

esperienza umana, in questo nuovo spazio, luogo cerniera tra preesistenza

e novità assicurando sviluppo nella continuità.

Resta l’invito quanto mai attuale di superare il progressivo isolamento

che inavvertitamente i nuovi mezzi di comunicazione producono,

col rischio che, nel mentre ci si connette col mondo intero, si

allentano fi no a perdere i rapporti di vicinanza.

L.Bernardo

Se si gioisce ci si abbraccia, se si piange e si è tristi anche. E poi

nel momento del trionfo così come nel buio profondo. Ci si abbraccia

se si parte e poi quando si torna, ci si abbraccia se ci si ritrova dopo

che ne è passato di tempo. E l’amore puo’ essere racchiuso tutto in

un abbraccio. Così come l’amicizia, la riconoscenza, la serenità ritrovata.

L’opera di don Battista Marello, sacerdote ed artista, ci offre la

possibilità di rifl ettere in ogni momento sulla potenza dell’abbraccio,

su quanto sia semplice trasmettere tanto con un semplice gesto. Oltretutto

quello di don Battista è un abbraccio bis per la città di San

Nicola la Strada, essendo anche l’autore della splendida scultura in

bronzo dedicata a Padre Pio, posta alla Rotonda su espresso desiderio

dell’allora parroco don Oreste Farina. Da un punto di vista simbolico

il collegamento con altre opere apparse in epoche diverse in città è

d’obbligo. Intanto perché c’è una nota comune che lega gli artisti, ed in

questo caso anche l’imprenditore Alfonso Letizia, promotore dell’opera

fortemente voluta, che nella nostra città hanno scelto di operare: la

generosità. Nessun compenso, spesso neanche una targa ben visibile

con il nome dell’autore. Nemmeno questo! Una visita sulle sponde del

Giordano sarebbe d’obbligo. Per poi porre ovviamente rimedio. In ogni

caso, senza volerci allontanare troppo (fi niremmo assai distanti…),

eccoci al cavallo stilizzato, scultura in ferro di Antonello Tagliafi erro,

artista sannicolese che a metà degli anni Novanta rese omaggio alle

corse di cavallo che nel giorno di Pentecoste si tenevano alla Rotonda.

Sospese per motivi di sicurezza sul fi nire degli anni Cinquanta.

E poi al doppio omaggio di un altro artista sannicolese di adozione,

il maestro Mimmo Santacroce, che nel 1997 realizzò l’opera, sempre

in ferro, denominata ‘Il cavatore’ (posta a ridosso della locale pista di

pattinaggio), a celebrazione dei tanti lavoratori che dalle cave sannicolesi

estrassero pregiatissima pietra poi utilizzata per la realizza

zione di importanti opere, tra cui la monumentale chiesa Santa Maria

degli Angeli. Altra donazione nel 2003, con la scultura monumentale

’11 settembre’, visibile in piazza Matilde Serao. Se a legare queste opere

all’importante lavoro di don Battista sono la generosità ed il forte

valore simbolico, ritornando all’abbraccio ci appare doveroso citare

un gruppo di persone la cui opera d’arte è rappresentata da una fantastica

idea di solidarietà: “La Società Operaia di Mutuo Soccorso”, nata

nel 1882 ed ancora attiva sul territorio, nel cui Statuto si legge: “Soccorrere

ed aiutare gli operai in caso di malattie, miglioramento delle

facoltà intellettuali e morali dei soci”. C’è un monumento, infi ne, che

apparentemente ci porta lontano assai dall’idea di abbraccio: il locale

Monumento ai Caduti con il suo milite ignoto (inaugurato nel 1961), in

bronzo fuso come l’opera di don Battista. Da una parte l’amore dall’altra

la guerra. Due monumenti distanti eppure vicini se si considera

l’omaggio e l’abbraccio a tanti giovani che certamente non avrebbero

voluto morire a vent’anni. Sempre pensando alle ‘nostre’ opere d’arte,

laddove proprio ci riesce diffi cile individuare generosità ed un messaggio

positivo è nella Fontana dei Delfi ni della villa comunale Santa

Maria delle Grazie. Per carità tutti in piedi di fronte alle opere di un

maestro come Onofrio Buccini (sua anche la statua del Vanvitelli a

Caserta); tra l’altro nativo di Marcianise proprio come don Battista. Il

riferimento è ai due Delfi ni. Quelli attuali sono una riproduzione in vetroresina

della fi ne degli anni Novanta. Gli originali vennero trafugati

nottetempo. Da ignoti che la generosità, evidentemente, non sanno

nemmeno dove sta di casa. Si ritrovano con due pregiatissimi delfi -

ni targati Onofrio Buccini. Chissà fi niti in quali mani. Del resto è così

che va il mondo: c’è chi le opere le dona e chi le ruba. Guardarle sarà

sicuramente suggestivo anche agli occhi del ladro, ma vuoi mettere

il piacere di un abbraccio! Ed allora, infi nitamente grati don Battista!

L.Russo

Questo piccolo catalogo

viene distribuito il giorno 25 giugno 2023

in occasione dell’inaugurazione

del bronzo intitolato

L’ABBRACCIO

posto nella piazza di via Milano

punto focale del parco di recente costruzione

e donato dall’Impresa Letizia alla sua Città.

La scultura, opera di Battista Marello,

realizzata nei giorni tristi della recente pandemia,

invita a riscoprire la bellezza e la gioia del ritrovarsi e relazionarsi

per strada, nella pubblica piazza e nei luoghi di vita.

L’Amministrazione Comunale di San Nicola la Strada ne ha curata

la collocazione inaugurandola con la partecipazione

della comunità civile

alla presenza del Sindaco Vito Marotta.

Corredato di foto di eccellenti fotografi ,

immagini documentarie e bozzetti dell’artista

stampato dalla Depigraf

nel giugno 2023

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