Il noto stimatissimo ambientalista “disgustato” da un articolo che definisce “incontentabili” gli “Amici di Villa Padre Pio”.

«Nel leggere l’articolo sui lavori a Villa Padre Pio, sono stato invaso da un senso di disgusto, non di meraviglia e sdegno come per le altre associazioni del Coordinamento ”Amici di Villa Padre Pio”».

A scriverci, ben conoscendo la nostra sensibilità sul tema, non è uno qualsiasi o l’ultimo arrivato, ma il Dr. Nicola Santagata, emblema della lotta per la difesa dell’ambiente nella nostra provincia, protagonista coraggioso di denunce riguardanti il degrado della risorsa idrica in Terra di Lavoro, stimatissimo già direttore del reparto medico dell’Arpac di Caserta, già docente di Microbiologia Applicata presso la Seconda Università di Napoli, impegnato in numerose associazioni ambientaliste, riconosciuto esperto ed autore di studi-ricerca sulla matrice acqua (alcuni dei quali pubblicati nei report dell’Istituto Superiore della Sanità), consulente della Diocesi di Caserta per la “Custodia del Creato”, volontario nell’assistenza dei malati oncologici, autore del libro “Acqua malata: come politicanti e camorristi hanno avvelenato i cittadini e distrutto la Terra felix”, diventato punto di riferimento fondamentale per affrontare il tema dell’inquinamento sistemico delle acque a uso alimentare e agricolo in Campania.  

Pubblicare questa sua “lettera aperta al sindaco di Caserta ed al redattore capo” di un giornale ci è sembrato doveroso.

A far scattare la sua amarezza è un articolo che riportiamo in foto.

«Il motivo  -ci scrive il Dr. Santagata- è da ricercare nella costatazione che tra le tante manchevolezze che presenta questa Città di Caserta non ci voleva anche quella di una stampa avversa alle iniziative sociali.
Perché vede, egregio signore (si rivolge chiaramente al redattore dell’articolo -ndr), noi non ci lamentiamo dei lavori, del resto essenziali e non più procrastinabili, visto che la Villa era ridotta uno schifo ed estremamente vandalizzata per assenza di video sorveglianza, ma della realizzazione del percorso ciclabile con il conseguente abbattimento di 22 alberi.
Noi denunciamo il mancato rispetto degli accordi e delle rassicurazioni assunte dal primo cittadino di Caserta.
Noi non vogliamo l’abbattimento degli alberi considerato il loro ruolo di contrasto all’inquinamento atmosferico della Città.
Noi abbiamo bisogno di più spazi verdi per una diminuzione del costo della salute e un aumento della coesione sociale.
Noi abbiamo bisogno che gli alberi di Caserta vengano curati, di una messa a dimora e non di una CAPOZZATURA come spesso avviene.
Vede, egregio signore, noi ci lamentiamo perché questa Città, già afflitta da tante manchevolezze, è sempre ultima in ogni tipo di graduatoria e NON merita anche una stampa miope e SERVILE».

©Corriere di San Nicola