Grande affermazione in Sardegna della cucina casertana. Premiate, al "Porcino d'Oro" 2016, la maitresse sannicolese e la cuoca caiatina del ristorante “Le Volte di Annibale e Bacco”.

Strepitosa affermazione della cucina casertana alla 21.ma edizione del premio “Porcino d’Oro” svoltasi dal 18 al 20 novembre nella ridente cittadina sarda di Arzana (in provincia di Nuoro), organizzata dalla locale ProLoco e dall’Unpli (Unione nazionale delle Proloco d’Italia) Sardegna presiedute da Raffaele Sestu.
La chef caiatina Anna Mone del Ristorante “Le Volte di Annibale e Bacco” di Caiazzo è stata, infatti, premiata con il “Porcino d’Argento” grazie alla preparazione di un piatto costituito da filetto di maiale nero casertano ai funghi porcini. In ossequio al tradizionale gemellaggio con una regione italiana, alla famosa rassegna gastronomica tra piatti a base di porcini è stata invitata quest’anno la Campania, giunta con una delegazione dell’Irpinia ed un’altra guidata dalla presidente Unpli di Caserta, Maria Grazia Fiore (con al seguito il gruppo folk ‘A ndrezzata’ di Cervinara), che si è avvalsa della partecipazione dello staff del rinomato ristorante “Le Volte di Annibale e Bacco” di Caiazzo. Tra le prelibatezze esposte negli stand della kermesse, hanno fatto la parte del leone la Mozzarella di Bufala accompagnata dall’Asprinio di Aversa dell’Agroaversano, i Salumi dell’Alto Casertano e il Conciato Romano innaffiati dai vini del Medio Volturno, Pallagrello Nero e Casavecchia.
Ed è stato proprio questo grandioso accostamento tra Pallagrello nero e Casavecchia con il piatto realizzato dalla Mone ad aver ottenuto il riconoscimento del miglior abbinamento delle proposte presentate al concorso.

Legittima la soddisfazione della chef Anna Mone e della proprietaria del ristorante, la maitresse Rosa Tranquillo di San Nicola la Strada, che ha così manifestato la sua gioia: “Il nostro grazie va soprattutto alla giuria tecnica, che ci ha onorato del suo giudizio per la perfezione del piatto presentato. Siamo orgogliosi di questo premio, che giunge a coronamento di una lunga attività sempre svolta all’insegna del culto della buona cucina e della valorizzazione dei prodotti della nostra terra. Si tratta, per noi, di un ulteriore sprone per accrescere il nostro impegno volto al consolidamento di una tradizione che non va mai tradita”.

Un riconoscimento, dunque, certamente meritato per “Le Volte di Annibale e Bacco”, che si posiziona oggi, in virtù dell’inserimento in prestigiose guide ed itinerari gastronomici, tra i ristoranti maggiormente ambiti e ricercati dai buongustai della provincia.
Molto soddisfatta, naturalmente, anche la presidente dell’Unpli Caserta, Maria Grazia Fiore, che ha così commentato: “E’ stata un’esperienza unica quella vissuta da noi campani ad Arzana, dove siamo stati accolti come solo i Sardi sanno fare, potendoci scambiare esempi delle eccellenze enogastronomiche esistenti nelle nostre realtà regionali”.
Ad accrescere ulteriormente il richiamo di una manifestazione che è considerata tra le perle del turismo sardo, da ricordare tanti eventi collaterali che si sono succeduti nei tre giorni del programma, come i momenti musicali con artisti lirici, cori polifonici e danzatori popolari, l’allestimento di una Mostra Micologica, lo spettacolo offerto dalla sfilata di maschere della tradizione sarda e campana, una mostra di pittura ed anche una escursione micologica nei boschi arzanesi, in compagnia delle guide della Pro Loco. Una “gustosa” miscela, insomma, di cultura e tradizione, brillantemente suggellata dall’eccellenza gastronomica campana.

Nicola Ciaramella


Il ristorante "Le Volte di Annibale e Bacco" si trova a cinquanta metri in linea d’aria dalla rocca di Caiazzo, che lo sovrasta in tutto il suo maestoso incanto, immergendolo in uno scenario indescrivibile per la naturalezza incontaminata del paesaggio e i barlumi di storia che rievoca: esso è ubicato, infatti, sotto i resti di quei due enormi archi di tufo bicolore che gli studiosi fanno risalire a colonne portanti di un viadotto romano, mèta frequentemente visitata da Annibale durante i famosi “ozi di Capua”.