VOLANTINAGGIO "FUORI LEGGE": SI ACCENDE LA POLEMICA
Dopo una prima fase di silenzio, piovono i commenti dell’opposizione sulla “rivoluzionaria” ordinanza del sindaco. Si attendono ora i commenti degli amministratori di maggioranza.
Dopo gli interventi di Salvatore Motta, dei Verdi di Roano e del presidente del circolo della Margherita Vito Marotta, è la volta di un altro esponente del partito di Lucia Esposito, il membro dell’esecutivo locale Giuseppe Scala, a prendere una decisa posizione contro la ormai famosa “ordinanza-bavaglio” (molto originale la definizione dell’ex segretario del Pdci) che ha dichiarato fuori legge, sin dalla scorsa estate, l’attività di volantinaggio sul territorio comunale di San Nicola la Strada, prevedendo una multa per i trasgressori fino all’importo di 500 euro. Ecco, a beneficio di quanti ancora non l’abbiano letto, il testo integrale del provvedimento emanato dal sindaco in data 21 luglio 2006 con numero progressivo 43:
IL SINDACO
Premesso che tra le forme di pubblicità una delle più diffuse è quella del volantinaggio, che ha lo scopo di far giungere all'utente finale un messaggio che può avere finalità politiche, sociali o commerciali;
-che spesso tali volantini vengono indiscriminatamente depositati sui parabrezza delle auto in sosta, sugli usci delle porte e finiscono per essere abbandonati sulle strade determinando una notevole sporcizia nella città a scapito dell’ambiente e del decoro cittadino;
Considerato che tra le finalità di questo Ente è preminente quello del rispetto e tutela dell'ambiente e del decoro;
Ravvisata l'esigenza di disposizioni a tutela dell’ambiente e decoro cittadino;
Visto l’art. 50 comma 5 del D.leg..vo 18.08.2000 n. 267;
Visto il D.Lgs.vo 15.11.1993 n. 507;
Visto l’art. 145 della legge 23.12.2000 n.388;
Visto l’art. 7 del regolamento di pubblicità e pubbliche affissioni approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 57 del 26.09.1995;
ORDINA
E' vietata qualsiasi forma di volantinaggio e/o getto di opuscoli e foglietti su tutto il territorio comunale in aree pubbliche, fatte salve le norme in materia di propaganda elettorale.
Eccezionalmente, solo in caso di messaggi ritenuti concorrenti con le finalità perseguite dal Comune, potranno essere rilasciate autorizzazioni al volantinaggio previa richiesta sul modello predisposto dal Comando di P.M. ed autorizzazione che preveda idonee prescrizioni atte a limitare gli inconvenienti.
Le violazioni alla presente ordinanza saranno perseguite con la sanzione da
Il sindaco (Angelo Pascariello)
Dopo un lungo silenzio, durato per l’intero periodo estivo, da parte delle forze sociali e politiche della città, il primo ad offrire il proprio contributo a commentare un atto amministrativo indubbiamente “rivoluzionario” per le abitudini consolidate, è stato Salvatore Motta, che così aveva scritto in un comunicato diramato alla stampa:
«E’ assurdo che i cittadini, i politici, l’opposizione consiliare non dicano niente sull’ordinanza-bavaglio N. 43 del 21/07/2006 imposta dal sindaco. È inaudito che egli imputi la colpa al volantinaggio (a suo parere, forma che crea “notevole sporcizia nella città a scapito dell’ambiente e del decoro cittadino” per giustificare e minimizzare i grandi scempi cementificatori perpetrati in città e l’inefficiente raccolta dei rifiuti a seguito della sua cattiva gestione amministrativa. La verità è che l’attuale despota di San Nicola la Strada vuole zittire anche quelle poche voci rimaste e che si alzano a difesa dei cittadini, utilizzando le forme di repressione più svariate. Si prospettano anni difficili. Oggi sono in vigore i divieti di propaganda politica. Chissà, domani scatteranno anche il coprifuoco e la censura politica, fino ad arrivare alle misure coercitive antibolsceviche e all’imposizione delle leggi razziali.»
Subito dopo è stata la volta dei Verdi di Antonio Roano che, attraverso un comunicato dell’addetto stampa Giulio Finotti, hanno così commentato il provvedimento del sindaco: « L'amministrazione comunale ha emanato un'ordinanza secondo la quale chi sarà trovato a fare volantinaggio potrà incappare in multe che potranno raggiungere i 500 euro. Nell'ordinanza si legge che lo stesso provvedimento prende piede dall'esigenza di restituire decoro alla città e tutelare l'ambiente. Come Verdi riteniamo che esistano altri modi per restituire decoro alla città e tutelare l'ambiente, e alcuni di questi li abbiamo espressi pochi giorni fa, speriamo dunque che questa amministrazione ne tenga conto.
Riteniamo invece un grave atto di limitazione della libertà d'espressione quella del divieto di volantinaggio. Per molte associazioni, per molti giovani costituitisi in comitati, o che realizzano piccoli giornalini, e anche per alcuni partiti, il volantinaggio costituisce l'unico modo per farsi conoscere, il più economico e pratico e soprattutto un ottimo strumento per poter manifestare liberamente le proprie idee.
Per questo chiediamo l'immediata cancellazione di questo atto amministrativo castrante la libertà d'espressione, emanato il 21 luglio scorso, prima di andare in vacanza, con le persone distratte a pensare appunto a tutt’altro. Abbiamo già manifestato il nostro disappunto ai segretari dei partiti dell'opposizione, e speriamo che al più presto i consiglieri comunali di centrosinistra capeggiati da Lucia Esposito portino all'ordine del giorno questa fondamentale battaglia.»
E la “Margherita”, chiamata in causa, non si è fatta attendere. Ecco cosa aveva detto il segretario cittadino Vito Marotta in un esposto consegnato all’ufficio protocollo del Comune: «Preg.mo Sig. Sindaco, nella qualità di Presidente cittadino della Margherita, a nome mio e del partito che mi onoro di rappresentare sento il dovere di scriverle questa missiva. Premetto che la cultura politica dalla quale proveniamo ed alla quale apparteniamo, ci porta a ritenere che si può servire il cittadino anche nel ruolo di opposizione, percorrendo la strada del dialogo e del confronto con chi amministra. Per questo motivo le chiediamo di fornirci un chiarimento circa l'ordinanza nr. 43 del 21/07/2006 che vieta il volantinaggio. Non abbiamo, infatti, ben compreso se l'ordinanza vieta solo l'uso sconsiderato del volantino come pubblicità commerciale, ed in tal caso ne prendiamo atto, oppure se la stessa è volta a precludere l'attività di espressione in genere, concernente libere manifestazioni del pensiero e/o comunicazioni di eventi culturali e politici. In questo secondo caso non siamo certamente noi a doverle ricordare i diritti costituzionalmente sanciti ed inviolabili di ogni cittadino italiano, compreso quello sannicolese. Confidando nella sua pazienza e scusandoci per la difficoltà incontrata nel capire un'ordinanza ai più certamente chiara, le chiediamo di precisare al più presto, le attività di volantinaggio precluse al cittadino sannicolese».
Ed ecco, infine, ultima in ordine cronologico, la presa di posizione di Giuseppe Scala, molto preoccupato, quale “esperto” in tema di lavoro e attività produttive della locale sezione della “Margherita”, per le ricadute che in questa fase potrebbero interessare agenzie, tipografie e singole unità impiegate nella distribuzione “porta a porta” di volantini e materiale pubblicitario: «L’ordinanza del sindaco relativa al divieto di distribuzione di volantini pubblicitari rischia di mandare in crisi un settore che trae occasioni di lavoro proprio dalla necessità delle aziende di raggiungere capillarmente clienti e utenti. Comprendiamo il disagio che può emergere in presenza di una massiccia campagna pubblicitaria e che richiede un maggiore impegno degli addetti della Jacta, peraltro muniti di un invidiabile parco automezzi, ma un conto è voler disciplinare la materia, un altro è ricorrere ad azioni di repressione preventiva. Il volantinaggio mirato è un elemento essenziale delle azioni di marketing delle aziende, peraltro gradito dalla stragrande maggioranza della cittadinanza, che può attingere comodamente, così, alla conoscenza e alla verifica di promozioni commerciali. Mi auguro che il sindaco possa rimodulare il provvedimento, evitando così di mandare in sofferenza un settore economico della città che è vasto e radicato. D’altra parte, non potrei mai augurarmi che per tenere pulite le strade cittadine, soprattutto quelle del centro storico, venisse vietata la vendita di sigarette e chewing gum che sporcano e infastidiscono più dei volantini pubblicitari».
Insomma, l’ordinanza numero 43 che sembrava, inizialmente, destinata a far poco rumore e a passare quasi inosservata, nonostante la sua vastissima portata sociale, sta ora lentamente scatenando il confronto politico. Comunque, nell’attesa che la materia, come auspicano le forze dell’opposizione, riesca a varcare la soglia del consiglio comunale, sarebbe molto interessante conoscere il parere anche degli amministratori di maggioranza (consiglieri, assessori e delegati) che, siamo certi, non faranno mancare il loro immediato contributo all’interessante discussione.
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