La famiglia deve essere analizzata in rapporto ai
bisogni sociali che essa soddisfa, per cui l’impegno
principale è quello di assolvere a fondamentali funzioni
sociali attraverso il dialogo intra ed extrafamiliare ed
essere motore trainante della socializzazione e della trasmissione
della cultura, dalla propria generazione a quella successiva.
Il territorio sannicolese è stato teatro di un’
immigrazione da territori limitrofi, alla fine degli anni
70, ed è diventato crogiuolo di culture diverse comportando
una trasformazione tale da mutare il tessuto sociale: da
un contesto contadino ed artigiano a una connotazione commerciale,
imprenditoriale, professionale rendendo la convivenza tra
queste due culture difficoltosa.
Il compito delle istituzioni e degli organi di informazione
consiste nel rendere realizzabile una fusione di entrambe
le culture, allo scopo di garantire la costruzione di un
clima adatto alla crescita e alla formazione dei giovani,
carenti di una integrazione armoniosa nel contesto di una
vita sociale. Nel concreto, la vita sociale giovanile si
compendia in occasionali incontri in bar o pizzerie senza
un proficuo confronto, perdendo, in tal modo, l’opportunità
di identificarsi e correlarsi per un qualsivoglia attivismo
sociale, sportivo o culturale.
Compito della famiglia, dunque, e delle istituzioni in
generale, deve essere quello di favorire la partecipazione
e la socializzazione attraverso punti di incontro e di aggregazione,
sviluppando in ognuno di essi la propria coscienza civile
e morale.
Questa è la strada da percorrere. Se si dovesse
deviare, il rischio sarebbe quello di trovarsi di fronte
a problematiche come il “bullismo” l’evasione
scolastica, la devianza psico-sociale, la tossicodipendenza
e l’alcolismo.
Prendere coscienza di tale stato di fatto, obbliga ad un
necessario intervento in termini propositivi ed una progettualità
che rispecchi le istanze di valutazioni attinte dalla società
civile che si rappresentano in istituzioni, scuole, attività
parrocchiali, associazioni di volontariato supportate dagli
organi d’informazione affinché il contesto
familiare non sia una palestra affollata e spesso faticosa
da frequentare e che, se non accuratamente trattata, possa
determinare deflagrazioni devastanti.