Vent' anni di giornalismo per San Nicola |
Una città, il cuore, la mente...
Si può amare in tanti modi una città.
Si può adorarla per tanti motivi.
Perché è bella.
Il fascino delle sue cose ti coinvolge, ti eccita fino al punto di non farti desiderare altro.
In ogni particolare del suo volto cogli l’ebbrezza di un sorriso.
Vedi in lei una dea, una regina, una giovane principessa che ti accompagna in una favola senza fine.
Capisci che è lì l’essenza del tuo abitare, il dolce rapimento di ogni tua azione quotidiana.
Ti sussulta il cuore ad ogni suo mutare, ad ogni accendersi delle sue luci, ad ogni ascolto dei suoi clamori.
Nicola Ciaramella: attraverso le pagine de “Il Ponte”, “Corriere di San Nicola” e “Corriere On Line”, ha tracciato la storia sannicolese degli ultimi ventt'anni. Gratuitamente, senza “nomi” e senza “bandiere”, con un contributo personale di travolgente passione e sviscerato amore per la sua terra natìa.
Tutto ti sembra
familiare, persino quelle realtà inarrivabili che
mai potrai toccare, mai saprai domare, neanche
con uno sforzo sovrumano messo in atto dalla
tua mente illusa e fortemente lanciata verso la
felicità.
Si può amare in tanti modi una città.
Si può adorarla per tanti motivi.
Perché è buona.
Ti accoglie nel suo seno quale figlio che si nutre
di quella terra. Ti addolcisce con l’alito del suo
respiro. Ti edifica intorno una cornice di incantevoli
immagini. Ti dona desiderio di vivere, smania
di programmare, onestà e gentilezza verso i tuoi fratelli, certezza
di non poter mai fare a meno dei suoi lamenti. Ti vezzeggia
di moine e di promesse. Ti protegge nei tuoi affanni.
Mai si stanca di lenìre i tuoi dubbi, le tue ansie, di aprirti alla
speranza, di fugare le tue sofferenze.
Si può amare in tanti modi una città.
Si può adorarla per tanti motivi.
Perché è semplice.
Con lei cammini facile, cammini bene, non vai a corte, non
hai bisogno di vestirti da sapiente. Il suo odore è naturale,
non si miscela di filtri esotici, poco spazio lascia ai voli contorti
della follìa. Ti dice grazie perché l’hai perdonata, le dici
grazie perché ti ha capito. Viverci è il massimo per chi odia
gli imperscrutabili meccanismi della slealtà e si batte per il
genuino sapore della schiettezza.
Ti guida con affetto e simpatia, si accorge delle tue emozioni
e le raccoglie in uno scrigno di ricordi.
Ti riporta nella fanciullezza, cospargendoti i sentimenti di
profumato entusiasmo.
Non parla difficile, detesta i se e i congiuntivi. Ama il presente,
ti slega dai ritmi dello stress, vuol fare di te una sua tenera
creatura, senza spingerti ad odiare il futuro.
Si può amare in tanti modi una città.
Si può adorarla per tutti questi motivi.
O, forse, per niente di tutto questo. O per il contrario di tutto
questo.
La mia città! Più mi odia e più la amo. Più mi vuole distruggere
e più la sento mia. Giorno e notte, mentre vivo, mentre
muoio, quando sorrido, quando piango. Il senso della mia
vita alloggia lì. Lì sono gelosamente serbati tutti i miei più dolci ricordi, la mia nostalgia, i miei rimpianti.
La mia città! Più mi ferisce, più me ne innamoro.
Mente mia, abbi pietà di me. Non permettere ad alcuno di
mormorarti infamie.
Mente mia, ti prego, tieniti da parte, non rispondere al fango
e continua a vivere un sogno che un giorno, forse, ti verrà
offerto e che vedrai innalzato sul podio della realtà.
Non dentro un palazzo. Ma semplicemente in un angolino
piccolo piccolo, sperduto e caldissimo del mio cuore.
Nicola Ciaramella |
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