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GIOVANI
IMPARIAMO A CONOSCERLI - Problematiche sociali
correlate alla crescita adolescenziale - Spazio
a cura del Dr. Giuseppe Cardone - Articolo di
Pag. 7 |
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Non accettiamo in alcun
modo prepotenze e vigileremo affinchè esse
abbiano fine
Il nostro messaggio di fondo è abbastanza
semplice: i problemi relativi al fenomeno del
“bullismo” sono anche legati all’atteggiamento
generale della società verso la violenza
e l’oppressione.
Che tipo di opinione sui valori sociali può
acquisire un adolescente che viene sistematicamente
perseguitato ed ogni giorno impunemente prevaricato
senza che gli adulti intervengano? Le modificazioni
comportamentali ed ambientali da perseguire sono
ormai state chiaramente individuate: intervenire
è solo una questione di sensibilità
democratica. |
Quando parliamo
di bullismo facciamo riferimento a quel particolare
tipo di interazione deviata tra bambini o ragazzi
in cui uno è attore protagonista di atti
di aggressione e prevaricazione ed un altro
si trova, suo malgrado, nel ruolo della vittima
e del perseguitato .
In genere i bulli tendono ad essere aggressivi
sia verso i coetanei che verso gli adulti, siano
essi insegnanti o genitori: sono spesso caratterizzati
da impulsività, da un forte bisogno di
dominio e da scarsa simpatia nei confronti delle
loro vittime.
Se maschi sono fisicamente più forti
sia dei compagni in generale, sia delle vittime
in particolare, non presentano problemi a livello
di autostima e, generalmente, hanno un temperamento
attivo-impulsivo .
In sintesi, i tipici bulli possono essere descritti
come individui con modello di comportamento
aggressivo, combinato ( nel caso dei maschi
) con la forza fisica.
Le vittime, invece, possono essere classificate
così come citate in letteratura :
vittime passivo–remissive costituite molto
spesso da bambini più ansiosi e insicuri
della media dei compagni: sono spesso prudenti,
sensibili e tranquilli, soffrono di scarsa autostima,
presentano una visione negativa di se stessi
e della propria situazione; se sono maschi tendono
ad essere più deboli dei compagni, hanno
una scarsa autostima e segnalano facilmente
agli altri, attraverso atteggiamenti e comportamenti,
il proprio stato di insicurezza e di passività.
vittime provocatrici caratterizzate dalla combinazione
di due modelli reattivi, quello ansioso e quello
aggressivo. La vittima provocatrice ha spesso
problemi di concentrazione e si comporta in
modo tale da causare intorno a sè tensione
e irritazione innescando reazioni negative da
parte di molti compagni.
Lo studio del bullismo non può essere
circoscritto ai soli attori direttamente coinvolti,
ovverosia ai prepotenti e alle vittime; le interazioni
fra ragazzi si manifestano all’interno
di un contesto, il “sistema scuola”
che da un lato può costituire esso stesso
una delle cause del fenomeno, facilitando la
messa in atto di comportamento di prevaricazione
o consolidando i ruoli all’interno dei
gruppi, e dall’altro può agire
come fattore promuovente atteggiamenti e condotte
volte a prevenirne e contrastarne la diffusione
.
Si avverte oggi la necessità di un approccio
che tenga conto delle complesse interazioni
fra i ragazzi e il loro ambiente, in primis
quello scolastico: l’assetto organizzativo,
la metodologia didattica, il clima relazionale
in classe e a scuola, sono gli elementi che
possono concorrere, infatti, in diversa misure,
al manifestarsi del fenomeno. |
LA SCUOLA, ESPERIENZA CULTURALE E FORMATIVA
-AMBIENTE ISTITUZIONALE- LUOGO DI AFFETTI E
RELAZIONI
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La scuola costituisce in
prima istanza un luogo reale dai caratteri più
o meno definiti e concreti e con precise richieste,
proponendosi come area di transizione tra la
famiglia e l’ambiente sociale, sollecitando
vissuti, fantasie e aspettative nell’adolescente
e nei genitori. Infatti, in quanto esperienza
che i genitori spesso possono aver vissuto ,
nella quale hanno o non hanno realizzato i propri
ideali, e che è stata il terreno di confronto
(incontro/scontro) con i loro genitori, può
rievocare le emozioni e le aspirazioni più
disparate.
In questo sistema, la scuola, con una sua struttura
interna ed una propria dinamica istituzionale,
rappresenta un modello il cui funzionamento
può essere adeguato o inadeguato e quindi
gratificante o frustrante, con un indicatore
di sviluppo più o meno regolare.
Inoltre, si configura come un evento a volte
molto competitivo, che pone all’adolescente
precise richieste, sia di tipo relazionale (
rapporti con i coetanei ed insegnanti ) che
di tipo intellettivo, cioè relative all’apprendimento.
La scuola assolve la funzione di presentare
ai giovani il mondo, ossia il complesso delle
istituzioni (sociali, politiche ed economiche
), delle attività artistiche, delle manifestazioni
religiose e spirituali, dei valori, simboli,
concezioni, credenze, modelli di comportamento
e delle attività materiali che caratterizzano
la vita di un gruppo sociale.
Le istituzioni hanno l’obbligo di garantire
strutture, strumenti e condizioni che siano
ponte di collegamento o area intermedia formativa
tra la famiglia e la realtà sociale.
Leggevo, nei giorni scorsi, articoli di stampa
dove si parlava delle incapacità di programmazione,
scarso polso dirigenziale, assenza totale di
controllo da parte delle istituzioni preposte,
nonché -e qui val la pena di fermare
l’attenzione- della scarsa lungimiranza
da parte degli enti pubblici per quanto attiene
all’edilizia scolastica: sebbene da anni
esista il problema del soprannumero degli iscritti
rispetto alle disponibilità delle aule,
praticamente non si è fatto ancora niente.
Il paradosso avviene proprio sul nostro territori
, dove si viene a conoscenza della possibilità
di non poter iscrivere i nostri figli alle scuole
del vicino capoluogo in quanto la distribuzione
dei rispettivi distretti scolastici ha determinato
una suddivisione anomala (vedasi che il Comune
di San Nicola afferisce al distretto di Marcianise,
mentre quello di di S. Marco al Comune capoluogo).
Come si fa a dire, poi,che “un popolo
per non morire ha bisogno dei suoi giovani nel
pieno delle loro capacità psico-fisiche”
se non offriamo loro le condizioni per garantire
una giusta scelta per il loro futuro, senza
che paghino personalmente e non abbiano la forza
per poterlo impedlre?
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