La sortita di Pascariello di munirsi di uno scrivano
personale al quale dettare le sue memorie, da trasmettere poi via
chiocciola ai sudditi della carta stampata, è tra le più
infelici e deprimenti invenzioni che la sua duplice esperienza di
primo cittadino ricordi.
Dopo la miriade di incarichi ed incaricucci , utili o di facciata,
distribuiti a destra e a manca per dare il contentino o un vero
e proprio stipendio a spese dei cittadini agli amici, parenti e
affini (basta guardare la lista, i nomi sono sempre gli stessi e
te li ritrovi sempre davanti, come se esistessero solo loro), ci
mancava adesso solo l’addetto al megafono!
I motivi del nostro dissenso sono tanti e -ci giochiamo la testa-
tutti condivisi “in corpo” anche da chi non ha -né
ha mai avuto- il coraggio di dirlo e sottoscriverlo.
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