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Numero Storico 23 - Luglio 2003 - Home 22 dicembre 2024 13:12:34
IN QUESTO NUMERO :


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Quel fenomeno chiamato "Moving Art"
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Applauditissimo saggio di fine corso del centro multidisciplinare diretto da Mariarosaria Giordano. L’originalità di un discorso didattico nato dal naturale connubio tra la danza e le arti marziali.
Uno show incalzante, imperniato sulla bravura degli allievi e la qualità degli organizzatori, che ha vissuto impareggiabili momenti artistici con l’esibizione del duo Giordano-Cunto.
I complimenti del sindaco.
Articolo di: Luisa Fiore

Quel fenomeno chiamato “Moving Art”!

Il Centro Multidisciplinare “Moving Art” di San Nicola la Strada ha concluso l’anno accademico 2002-2003 portando in scena, lo scorso 30 giugno, un saggio di eccellente qualità che si è tenuto al Teatro Don Bosco di Caserta, gremito in ogni ordine di posti.
La sapiente scelta delle esibizioni, la cura dei costumi e le preziose coreografie, tutto miscelato dall’impronta artistica e l’impeccabile regìa della direttrice Mariarosaria Giordano, si sono rivelati i succosi ingredienti di uno spettacolo entusiasmante dove, comunque, i veri protagonisti sono stati gli allievi dei corsi di danza e karate che hanno dato sfoggio della loro bravura acquisita durante un anno intenso di addestramento, ora finalmente giunto ad un altro meritato traguardo.
Ma un grazie particolare va soprattutto ai genitori degli allievi, non meno tenaci ed appassionati dei loro figli, che con costanza e spirito di sacrificio hanno permesso che questa scuola di cui va sottolineata soprattutto l’originalità nella proposizione delle discipline insegnate sia oggi un vanto artistico per la nostra città, fucina rigogliosa di futuri talenti.
Il “Moving Art”, infatti, nato nel 1998 solo come scuola di danza classica e moderna diretta dal duo Giordano-Ciro Aglione, ha ben presto allargato i suoi orizzonti con l’avvento del maestro Giuseppe D’Apice, al quale è stato affidato l’insegnamento delle arti marziali.
“La mentalità molto condizionata dei non addetti ai lavori e la scarsa informazione al riguardo hanno spesso presentato soltanto gli aspetti, diciamo deteriori, del karate afferma con veemenza il
bravissimo istruttore come la violenza e altro del genere. Tutto questo, invece, non ha nulla a che vedere con il vero contenuto artistico di questa disciplina.
Il karate, è bene saperlo una volta per tutte, è sinonimo di rispetto e di controllo, è l’arte che apre a colui che la pratica la via dell’unione tra il corpo e lo spirito, manifestando così il suo alto senso civico e di responsabilità”. Lo spirito del combattimento, insomma, come quello della danza, è insito nella natura stessa dell’uomo e la possibilità di un connubio tra queste due arti è è stata abilmente dimostrata dagli allievi del “Moving Art”.
In seguito, dunque, ad un numero sempre più elevato di iscritti alle due discipline e sotto l’incalzare di incoraggianti risultati agonistici ottenuti (gli allievi del corso avanzato di danza conquistano il titolo di campioni nazionali di hip-hop e partecipano alle selezioni per “Danza sì”, mentre i corsisti di karate si aggiudicano il 2° posto alle finali nazionali di “kata” e il 3° nella categoria “kumite”), si è presentata l’esigenza di migliorare ed approfondire ogni aspetto sia tecnico che logistico, giungendo così alla realizzazione di un centro multidisciplinare integrato, con sede in Via Giovanni XXIII, diventato Il nostro direttore nella veste di presentatore
praticamente un club sportivo, ricreativo e culturale, dove l’armonia del ritmo di insegnamento, la tecnologia di altissimo livello, la professionalità degli istruttori e il comfort degli spazi organizzati rappresentano i motivi di un successo che si concretizzano, oggi, nel malcelato orgoglio con cui tutti gli iscritti mostrano il senso di appartenenza ad una scuola all’avanguardia.
Oggi, insomma, “Moving Art” non è più soltanto danza e karate, ma è anche body building, cardio fitness, power zen, aerobica e minorobica, fit boxe, spinning, ginnastica, stretching, free style, step e tante altre cose che vale veramente la pena di conoscere più da vicino, magari dotandosi di un trainer personale, altra perla del Centro ideato da Mariarosaria Giordano. In parole povere e molto sinteticamente, ce n’è per il corpo, per la mente e per il cuore…e per tutte le età. Tutto questo grazie alla professionalità del corpo docente e alle brillantissime risposte finora fornite dagli allievi dei vari corsi, sulla cui scìa e sul cui entusiasmo si sono lanciati anche gli alunni della scuola elementare di Via Einaudi, destinatari e protagonisti di un programma didattico-artistico svolto dagli istruttori del “Moving” nell’ambito della formazione scolastica per l’anno appena conclusosi.
Ma torniamo ora allo spettacolo del Don Bosco, luminosamente condotto dal nostro direttore, del quale, ormai, abbiamo ben poco ancora da scoprire…
Giornalista per amore della sua città, scrittore e poeta (ma non ci tiene affatto a pubblicare le sue opere!) per raccontarsi solo a se stesso, appassionato di musica e ladro inarrestabile del proprio tempo libero, Nicola Ciaramella ha dimostrato di essere anche un versatile anchor-man al quale tutto è possibile: passare dalla presentazione dei brani alle sottigliezze ispiratrici degli autori, dall’accorato incitamento dei giovani allievi al dialogo tecnico con lo staff organizzativo, dalla scelta delle interviste ai contenuti più propriamente artistici del programma, è stato un crescendo di coraggiosa simpatìa e di limpida originalità, in perfetta linea con i princìpi sposati dai giornali da egli ideati e diretti da ormai
quasi un ventennio. Abile tessitore degli spazi messigli a disposizione, raffinato ricercatore dell’idioma, ha riempito alla perfezione tutto quello che c’era da riempire nel ricco programma della manifestazione (molto apprezzate le sue continue citazioni ad effetto sulla carriera e il pensiero di grandi artisti come Nureijev e Fracci) , trasferendo all’attento pubblico il suo carisma fatto di umiltà e soprattutto di grandissimo amore per tutto ciò che è presenza significativa nel bagaglio storico e culturale della sua città. Giusta (ma vissuta con grandissima sorpresa dall’interessato) la donazione di una targa che alla fine del saggio Mariarosaria Giordano ha voluto tributargli.
Per la danza classica, è stata rappresentata, con le coreografie della Giordano, la fiaba musicale per voce recitante e orchestra “Pierino e il lupo” , opera congegnata nel 1936 dal grande pianista e compositore russo Prokofeev in modo da permettere al pubblico infantile di riconoscere gli strumenti che compongono un’orchestra attraverso i personaggi della storia e le loro azioni sul palcoscenico.
Si sono esibiti i giovani allievi Francesca Letizia, Roberta D’Angelo, Federica Gionti, Laura Caricchio, Anna Guarino, Graziana Buccino, Silvia Caccavale, Alessia D’Angelo, Francesca D’Angelo, Michela Letizia, Nadia Petrillo, Sara Celotto, Sara Galazzo, Giada Gammella De Masi, Francesca Giaquinto, Claudia Lazzari, Federica Marena, Martina Minutolo, Bernardo Moronese, Teresa Rienzo, Lidia Vermiglio, Raffaella De Maio, Arianna Capasso, Rosaria Letizia e Sabrina Russo.
Il saggio di danza moderna si è svolto invece in sintonia concomitante con quello degli allievi dei corsi di karate ( vi hanno partecipato Federico Albano, Susanna Bargigli, Sebastian Bisurgj, Ousim Badjame, Loredana De Carlo, Matteo Di Siena, Antonio Pastore, Arianna Stabile, Niji Bisurgj, Riccardo Ianniello, Stefano La Tempa, Vincenzo La Tempa, Aniello Martucci, Marco Razzano e Alessio Ruggiero) su un mixage di musiche di autori vari (coreografie di Ciro Aglione e Giuseppe D’Apice), quali “What’s your flave”, “Tammurriata nera”, “Sexy lady”, “Rise and fall”, “Kata” e “Chicago”.
Poi il “clou” della serata con l’esibizione in “Per dire di no” di una Mariarosaria Giordano in serata di grazia, dalle magiche movenze degne della ballerina di gran classe che è diventata.
Sergio Cunto e Mariarosaria Giordano A rendere il giusto e doveroso omaggio alla sua bravura, un partner d’eccezione : Sergio Cunto, ballerino professionista molto noto in televisione per le sue partecipazioni a numerosi programmi ( tra i quali ricordiamo “Carramba che sorpresa”, “Per tutta la vita”, “Paperissima” e “Scopriamo le carte”) e già impegnato anche in teatro nell’operetta “Al Cavallino bianco” e nel musical “Kiss me Kate”.
Altro momento importante è stato quello dell’hip-hop, il genere di ballo che ha dato sinora tantissime soddisfazioni al Centro Moving Art, grazie al primo posto nella gara disputata lo scorso maggio al Palazzetto dello Sport di Ponticelli, oltre naturalmente al titolo italiano conquistato nel 2000. Su musiche di autori vari e con le coreografie del duo Aglione-D’Apice, si sono esibiti gli allievi sia dei corsi di danza (principianti, intermedi, medio-avanzati e avanzati) che dei corsi di karate, tra i quali tutti ricordiamo i non citati in precedenza Gennaro Bifano, Nicole Della Valle, Ilaria Letizia, Rita Pascariello, Salvatore Tiscione, Bianca Cammuso, Anastasia Comune, Ilia D’Aria, Valentina Luongo, Rosanna Marcellinaro, Claudia Padrone, Noemi Santonastaso, Lucia D’Auria, Sara De Lucia, Nicole Mastroianni, Valentina Oliva, Ilaria Rossi, Giovanna Tiscione, Donatella D’Angelo, Virginia Golino, Maddalena Battaglia, Giuseppe Alfieri, Giuseppe D’Apice e Ettore Scognamiglio.
La coreografa Arianna Chiariello ha curato la parte finale dello spettacolo ( “Fantasia latina”) che ha visto la partecipazione di tutti i corsisti del Moving Art in un’altalena di balli da capogiro culminati nell’”arrivederci all’anno prossimo” al ritmo del chiwawa.
Da citare, infine, il direttore di scena e tecnico luci Domenico Viglione, i costumisti de La Primula, lo scenografo Luigi Evangelista, l’istruttore di spinning Gabriele Loffredo, il grafico Maurizio Cimmino e il fotocameraman Giuseppe Di Marco, tutti impegnati in un faticoso lavoro che alla fine ha riscosso il meritato consenso da parte di tutto il pubblico presente.
Numerosi e qualificati gli ospiti presenti, tra i quali ci piace segnalare in particolar modo il direttore delle rassegne artistiche organizzate dal Comune, Tonino Daniele in splendida forma.
Si è scusato invece per l’assenza dovuta ad “improrogabili impegni istituzionali già assunti in precedenza” il sindaco di San Nicola , Angelo Pascariello, che ha avuto, in una lettera fatta giungere all’ Organizzazione, parole di elogio e di apprezzamento per “le attività salienti dei giovani del nostro Comune indirizzate all’arricchimento culturale e allo svago, come il nutrito saggio 2003 del Moving Art, perché attraverso queste manifestazioni si contribuisce a costruire autentiche comunità vive e vivaci, ricche di stimoli, pronte alle innovazioni e contente della loro municipalità”.
Ma il conduttore non si è scomposto più di tanto, invitando sul palco, per una loro doverosa testimonianza, il presidente del consiglio comunale Luigi Landolfi e il leader del partito di maggioranza Giuseppe Russo. Due le “promesse” strappate agli amministratori: San Nicola la Strada avrà presto un teatro degno di questo nome per non essere più costretta ad emigrare in occasioni…affollate come questa e il Comune riserverà in futuro maggiore attenzione alla pratica della danza, che nella nostra città sta assumendo una rilevanza sempre più crescente fino al punto da essere ormai considerata un vero e proprio fenomeno sociale.

Mariarosaria Giordano nella sua splendida esibizione in duo con Sergio Cunto.
Studiosa di danza classica e moderna da ventitre anni, la bravissima ballerina e coreografa ideatrice del “Moving Art” ha frequentato numerosi stages di perfezionamento con maestri di fama internazionale, quali Pedro De La Cruz, Susan Sentles, Victor Litvinov, Silvio Oddi e Steve La Chance.
La Giordano è insegnante Anmb in danze caraibiche nonché tecnico della Fids. Ha inoltre conseguito brevetti in aerobica, step, step in stile e funk, formandosi alla scuola di importanti presenters nazionali e mondiali come Laura Rapuzzi, Hugo Diez, Micelle Lemay e Madonna Grimes.


Sergio Cunto e Mariarosaria Giordano
Giuseppe D'Apice

Nella foto, Giuseppe D’Apice durante la sua applauditissima performance.
Insegnante di karate da oltre quindici anni, tiene molto alla formazione tecnica ed atletica dei suoi allievi fino al punto di sentirsi gratificato solo nel rivedere negli altri tutto ciò che con la sua esperienza ha saputo trasmettere.
La sua filosofia è “aggiornarsi per dare e progredire”. Nel 1993 ha conseguito il 1° Dan iniziando così la sua ascesa tecnico-professionale.
E’ arbitro nazionale e specializzato, in quanto tecnico federale F.I.J.L.K.A.M., nel settore Difesa Personale, che rappresenta il suo punto di ispirazione e la sua grande passione.


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