Dopo il primo lotto, giunse fatalmente
il secondo (comprendente anche altre strade attigue)
e dopo il secondo, tenendo fede ad una teoria già
evidenziata in tempi non sospetti, è puntualmente
arrivato il progetto di completamento. Ci riferiamo,
per i profani, all’impianto di illuminazione della
Rotonda, interessato, più o meno, già
da due precedenti progetti che riguardavano l’ammodernamento
della pubblica illuminazione nell’intera zona
e delle strade limitrofe, finanziato con contributi
regionali e mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti.
Da considerare, inoltre, che la Villa Rotonda è
stata più volte oggetto di interventi relativi
all’illuminazione, puntualmente contestati dagli
stessi abitanti della zona, vuoi per insufficiente luminosità,
vuoi per la scelta dei corpi illuminanti ritenuti inadatti
al contesto.
Il “nuovo” progetto di completamento, redatto
dall’ufficio tecnico del Comune, consiste nella
posa in opera di nuovi cavi di alimentazione e corpi
illuminanti ad incasso a pavimento e prevede la realizzazione
di quadri elettrici di comando comprensivi di orologi
temporizzatori.
Fermo restando il nostro apprezzamento per opere pubbliche
di largo respiro e che, nel contesto di una vivibilità
sempre più difficile da perseguire, rappresentano
puro ossigeno per la cittadinanza sannicolese, pur riconoscendo
all’Amministrazione una vitalità fuori
del comune, a prescindere dalla “modica”
spesa di circa 32 mila euro, proprio non ce la sentiamo
di condividere la metodologia dei soliti interventi-tampone.
E non condividiamo neppure le scelte che “fatalmente”
si dirigono verso le solite zone, definite da numerosi
cittadini di “serie A”, a scapito di altre,
ben note ai nostri amministratori (per favore leggetevi
i numeri precedenti sul sito
www.corrieredisannicola.it)
lasciate in un anonimato che mortifica il senso di appartenenza
degli abitanti che vi risiedono.
Queste le nostre premesse.
Oggi leggiamo increduli, nel solito comunicato della
domenica, che l’Amministrazione vuole dare “una
risposta concreta”, che “non si fanno spese
pazze” e che si è attenti ai bisogni dei
cittadini…
Ci permettiamo di ricordare a chi ci governa che quando
si mette mano a più riprese a un progetto realizzato,
stravolgendone l’originario contenuto, significa
solo che non è stata operata un’analisi
accurata della zona, dei materiali e di quant’altro
concorra alla redazione di un progetto esecutivo completo.
La fretta, nel panorama dei lavori pubblici, è
foriera di lavori approssimativi, mal eseguiti, che
non rispettano la tempistica, che originano le costose
e “prevedibili” varianti in opera e che
determinano una lievitazione di prezzi spesso inconciliabile
con la perfetta esecuzione dei lavori.
A suffragio di quanto asseriamo, invitiamo il sindaco
e il suo amanuense a documentarsi sull’andamento
delle ultime opere pubbliche finanziate ed appaltate
dall’Amministrazione.
Noi, di prassi, lo facciamo.