Altra opera pubblica approvata dall’Amministrazione
comunale riguarda la costruzione della rete fognante
di Via Mameli tratto Via Meucci per un importo di
euro 132.215,55 da finanziare in parte con i residui
dei mutui utilizzati per le fognature di Via S. Croce
e di Via Zoli.
Il nuovo condotto fognario sarà realizzato
in PVC e sverserà nella condotta di Via Zoli
già predisposta per l’incanalamento verso
il collettore della SS.87. La lunghezza dell’intero
tratto è di metri 270, di cui 120 per Via Mameli,
70 per Via Meucci e 80 per le traverse di Via Mameli.
Saranno realizzati anche pozzetti di ispezione ogni
20 metri ricoperti di chiusini in ghisa sferoidale.
Sono altresì previste cunette prefabbricate
con calcestruzzo che saranno raccordate alla condotta
mediante tubazioni in PVC. L’opera si è
resa necessaria a causa dei continui allagamenti che
si verificano in occasione di copiose precipitazioni
e che determinano gli immaginabili problemi ai cittadini
residenti nella zona.
Questi ultimi hanno più volte protestato in
quanto avrebbero voluto che quest’opera fosse
realizzata in concomitanza con i lavori di costruzione
della nuova fognatura di via Zoli. Però, l’odissea
che si verificò in occasione di tali lavori,
non consentì alla precedente Amministrazione
di prendere in esame anche il collegamento di questi
tratti non previsti nel progetto originario. Ed anche
per quest’opera ci nasce spontanea la stessa
riflessione fatta per altre:… “ma guarda
un po’!”.
La progettazione e direzione lavori è stata
affidata allo stesso progettista di Via Zoli ed ha
comportato un nuovo quadro economico con tanto di
spese tecniche quantificabili in non meno del 15%
dell’importo dei lavori, vale a dire che saranno
sborsati oltre 20 mila euro dei soldi pubblici per
elargire il compenso al tecnico incaricato. Senza
contare poi gli ulteriori disagi (dopo quelli già
patiti durante i lavori precedenti) a cui saranno
sottoposti i cittadini della zona sicuramente in periodi
poco consoni. E qui ritorna ancora una volta il refrain
di sempre, ovvero che programmare gli interventi e
far rispettare i termini, nel nostro Comune, è
solo utopia.
Se parliamo in “maniera improvvida” ce
ne scusiamo con i lettori.
Noi però non ne siamo convinti. E lei, sig.
Sindaco?