Un milione e
mezzo di euro, corrispondenti a tre miliardi di vecchie
lire, è l’avanzo di amministrazione al
31 dicembre dello scorso anno: lo ha comunicato l’assessore
Angelo Gallo nella seduta del consiglio comunale dello
scorso 14 luglio, in sede di discussione del conto
consuntivo riferito, appunto, all’esercizio
finanziario 2002.
Naturale la soddisfazione del relatore, che ha sottolineato
il raggiungimento di tutti gli obiettivi che l’amministrazione
si era prefisso.
Favorevoli anche i commenti dei rappresentanti di
An e Forza Italia. Basile ha sottolineato i risultati
raggiunti dalla maggioranza e la sua disponibilità
ad accettare i suggerimenti dell’opposizione;
Campofreda ha apprezzato la concretezza e l’operosità
del sindaco condividendone i tantissimi traguardi
conquistati;
Delli Paoli ha dato merito all’amministrazione
della propria disponibilità al dialogo con
le altre forze politiche. Nelle parole dei tre, autentiche
e melodiose sviolinate…in prospettiva (ma che,
hanno paura di usare i timpani?) a favore di Pascariello
e della sua fanteria, anche se, alla fine, tutti hanno
votato contro (come Battaglia, l’unico a rivolgere
aspre critiche al sindaco, del tipo “questa
amministrazione sta dimostrando tutta la sua scelleratezza
ed incapacità nella programmazione degli interventi”),
lasciando per l’approvazione del consuntivo
solo gli undici risicati suffragi delle due liste
di governo.
Tra gli altri eventi registrati dalla seduta, la vergognosa
approvazione del Regolamento per l’uso e la
gestione degli impianti sportivi comunali e delle
palestre scolastiche: una procedura che inizierà
solo nel giugno del 2004 (al momento, quello che è
fatto è fatto…) con la presentazione
delle domande da parte dei soggetti aventi diritto.
In parole povere, una normativa ad hoc per concedere
-a prezzi modici- in gestione ai soliti “padroni”,
ben rappresentati in consiglio comunale, tutte le
sparute strutture sportive sannicolesi, azzerando
in pratica tutte le possibilità che sarebbe
stato giusto offrire anche ai cittadini.
Insomma, i contribuenti continueranno a pagare di
tasca propria la costruzione e la manutenzione degli
impianti pubblici, ma si dovranno pagare anche il
fitto dei campetti privati, se avranno desiderio di
farsi una bella partitina a calcetto o a pallacanestro.
Sì, perché accedere ai “teatri”
sportivi comunali sarà una questione riservata
soltanto a pochi fortunati raccomandati.
Evviva lo sport per tutti!
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