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 Numero storico 20 - Marzo 2003 ->  Home
IN QUESTO NUMERO :


Practical School: la fucina dei professionisti
Bilancio... Sotto tono
La nuova mappa del potere
Il "teorema"dei morti
Una scuola a "misura di ragazzo"
La Via Santa Croce abbandonata
SPECIALE PRG :
Abitare responsabile
Pascariello: "Nessun sacco urbanistico"
I due nodi dello sviluppo
25.000...Aggiudicato
I "numeri" del PRG
Il territorio e le sue destinazioni
   
Anziano dove vai ?
Il laboratorio delle tradizioni
Cultura a piano terra
Una variante per accordare tutti
A quattro passi dalla morte
Notizie...In Breve
Podisti Sannicolesi alla ribalta
TeatrArte 2003
Moving Art: il fascino di un nuovo look
   


Brevi chiose sulla chiesa - Pag. 8

Tempi ancora incerti per la costruzione del nuovo edificio per il culto. La strada della Conferenza dei servizi non è praticabile…Ci vuole…
…Una variante per accontentare tutti!

La Chiesa parrocchiale della Rotonda. Piccola, graziosa, ma ormai totalmente insufficiente as ospitare una crescente  massa di fedeli

Sono passati ormai due anni dalla delibera dell’amministrazione Tiscione riguardante la costruzione della chiesa in via Enrico Fermi ma, nonostante l’avvento del nuovo sindaco, la questione è tutt’altro che risolta.
Ripercorriamo brevemente le tappe della vicenda.
Il terreno in questione è soggetto, dal nostro PRG, ad un vincolo preordinato all’esproprio classificato quindi come F9, mentre i proprietari sostengono il ridisegno di quella zona essendo tale vincolo scaduto e quindi non più riproponibile.
L’amministrazione Tiscione, con delibera di consiglio comunale, due anni or sono, diede un preciso indirizzo politico stabilendo che su quel terreno si sarebbe dovuta realizzare una chiesa, riconoscendone l’elevata funzione sociale e la pubblica utilità.
E’ noto a tutti che quella delibera è stata l’ultima della legislatura Tiscione, essendogli poi succeduto l’attuale sindaco Angelo Antonio Pascariello, il quale, incalzato più volte in consiglio comunale, ha promesso di risolvere la questione in breve tempo.

Quest’ultimo, partendo dalla personale considerazione che la delibera di Tiscione “prestasse il fianco a parecchie censure”, ha incaricato un noto avvocato a lui caro (nel senso di… affettuoso, ma caro anche a tutti i cittadini sannicolesi nel senso di… costoso) di esprimersi sulla legittimità di tale delibera che, a suo dire, sarebbe illegittima giacché non conterrebbe l’indennizzo da dare ai proprietari del terreno da espropriare. Pascariello ha poi intrapreso la strada dell’accordo bonario con i proprietari da sancire successivamente in conferenza dei servizi.
L’idea del sindaco era di accontentare tutti, proprietari e parroco, promettendo ai primi una diversa destinazione edificatoria dei loro terreni in cambio della cessione a favore della chiesa della loro sovranità sul terreno attraverso un accordo che avrebbe costituito oggetto della Conferenza dei Servizi.
Ma che cos’è questa Conferenza dei Servizi e come si può arrivare ad una variante del PRG attraverso tale strumento?
Ebbene, quello che Pascariello voleva realizzare era, purtroppo per lui ma anche per tutti noi, irrealizzabile, dal momento che la legge non gli consente di ricorrere a tale strumento per la costruzione della chiesa.
Lo strumento della Conferenza dei Servizi è previsto dall’art. 5 del regolamento della Bassanini uno, approvato con DPR nr. 447/98, il quale prevede che, qualora il progetto presentato da un’impresa sia in contrasto con lo strumento urbanistico o, comunque, richiede una sua variazione, il sindaco del Comune interessato debba rigettare l’istanza. Viene tuttavia previsto che, in considerazione della ricaduta occupazionale di tale insediamento produttivo, il sindaco, prima di rigettare l’istanza, possa convocare una Conferenza dei Servizi per la determinazione del caso coinvolgendo tutti gli enti interessati ad una variante al PRG (Regione, Provincia, Asi, etc.), prevedendo che le determinazioni di tale conferenza di servizi rappresentino proposta di variante che diviene subito operativa con la semplice approvazione in consiglio comunale.
L’idea di Bassanini è di semplificare e snellire le procedure amministrative relative all’insediamento di impianti industriali nei territori comunali dando la possibilità ai sindaci di cogliere al volo le occasioni che gli provengano dal mondo imprenditoriale eliminando le barriere legate ad un PRG non rispondente alle esigenze degli imprenditori e quindi dello sviluppo economico e della occupazione del territorio da essi amministrato.
Questa procedura accelerata di variante al PRG è stata però dalla stessa norma limitata ai casi di insediamenti industriali, inesistenza di aree destinate all’insediamento e loro insufficienza, non essendone invece prevista l’estensione ad altre ipotesi di contrasto con gli strumenti urbanistici.
La ragione di tale limitazione ben si comprende giacché, se essa non fosse stata apposta, la localizzazione di un impianto industriale in contrasto con gli strumenti urbanistici avrebbe “violato ogni criterio programmatorio del territorio attraverso la configurazione della prassi di continua variazione degli strumenti di pianificazione a semplice richiesta di chi intende costruire impianti produttivi” (parole del ministro Bassanini in sede di discussione parlamentare del DPR nr.447/98).
Nel caso che si sta esaminando, non ci troviamo nelle previsioni di cui all’art. 5, giacché la conferenza dei servizi prevista dovrebbe avere come riferimento una chiesa e non un insediamento produttivo ed inoltre non è dimostrabile l’inesistenza o l’insufficienza di altre aree del territorio capaci di accogliere tale opera. Pare che l’accordo tra proprietari e Chiesa sia saltato e pare che adesso si voglia procedere con l’esproprio… scusate se non vi do certezze, ma il nostro sindaco, nonostante gli impegni presi di relazionare in consiglio comunale sullo stato dell’arte di questa querelle pascarielliana, è tuttora latitante.
La considerazione di chi scrive e di chi è impegnato politicamente sul territorio è che si è perso troppo tempo, troppi soldi (la delibera di Tiscione non era illegittima?) e soprattutto si è preso in giro proprietari e parroco ai quali dico, non solo, che sono stati sollecitati invano a raggiungere un accordo che non avrebbe mai potuto essere ratificato con la conferenza dei servizi ma se si sono chiesti perché il sindaco non provveda con una variante praticabile, sia pur più dispendiosa in termini temporali, al PRG che possa “accontentare” gli uni e gli altri con l’unica conseguenza, negativa per Pascariello, ovviamente, di mettere mano ad un PRG oggettivamente inadeguato ed obsoleto, già sacrificato all’altare del suo mandato sindacale.

Vincenzo Battaglia - Consigliere Comunale

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