Giornalisti protagonisti positivi della storia di San Nicola la Strada, certamente non meno di quanto lo siano i politici, i quali, anzi, a loro differenza, corrono continuamente il rischio di macchiarsi di quelle “negatività” e “negligenze” operative che non possono appartenere alle responsabilità di chi è semplicemente chiamato a narrarle.
I politici (nel caso specifico il riferimento è a quelli sannicolesi) e le istituzioni, insomma, senza i giornalisti, non avrebbero altre possibilità, per far conoscere le loro “gesta”, che scriverle con le bic nei diari personali, accessibili ai familiari e agli amici, o mettersi a far comizi in piazza, dalla mattina alla sera, sperando che qualcuno sia disposto ad ascoltarli.
E, inoltre, poche chance avrebbero per affermare la loro “trasparenza”, di confrontarsi con gli altri e di sostenere le proprie tesi, se non ci fossero i giornali, le radio, i sitiweb e tant’altro gli occorre per diventare…famosi e sottoporsi “serenamente” al giudizio degli elettori.
La risposta alla domanda, un po’ provocatoria, di Ciaramella, è stata unanime!
Lucio Bernardo e Nunzio De Pinto, prestigiosi ospiti in studio, e Vincenzo Di Nuzzo, in collegamento telefonico, non hanno avuto dubbi: il ruolo dei media nella società di oggi, ma specialmente nei piccoli comuni, assume un’importanza fondamentale, laddove, senza i giornalisti, ci sarebbe il silenzio assoluto sulle vicende e sugli eventi che caratterizzano il progresso di una comunità.
La puntata del 7 aprile de “L’Occhio su San Nicola”, irradiata come sempre da Prima Rete Stereo, è stata una vera e propria testimonianza del lavoro “oscuro”, incisivo ed insostituibile che i giornalisti sannicolesi svolgono, con abnegazione e sacrificio, per trasferire quotidianamente ai cittadini tutte quelle informazioni di cui hanno bisogno per conoscere le vicende di cui sono i destinatari e concorrere, spontaneamente, alla libera affermazione del pensiero, conquista irrinunciabile per una comunità in crescita. Completamente d’accordo anche gli esponenti politici che hanno telefonato in studio. Carlo D’Andrea, presidente dell’Udc, e Pasquale Panico di Rc hanno voluto far sentire la propria, autorevole voce, per sottolineare l’incessante impegno della stampa sannicolese nel diffondere le notizie di cui si alimenta la storia locale, e logiandone l’obiettività e sottolineandone lo spirito di partecipazione al processo di sviluppo della società civile.
E poiché, come ha osservato il conduttore Ciaramella, anche i giornalisti… hanno un’anima, via libera, a questo punto, ai pareri personali degli ospiti sulla “qualità” comunicativa delle istituzioni e sulle principali cause che rendono, talvolta, difficoltoso il lavoro dell’informatore.
De Pinto non ha avuto dubbi: “Siamo ancora lontanissimi dall’affermazione di un principio che preveda la completa accessibilità alle notizie che riguardano il Palazzo, o, almeno, a quelle che maggiormente possono suscitare l’attenzione del giornalista e del cittadino”. Lucio Bernardo, invece (e ha pieno diritto di ribadirlo in virtù del prestigio della sua firma), invoca la necessità di un maggior rispetto delle istituzioni nei confronti dei giornalisti, spesso costretti a “sorbirsi” conferenze stampa ed appuntamenti fissati in giorni (sabato, soprattutto) ed orari (…mezzogiorno!) che forse rientrano nelle poltronarie comodità dei politici, ma non certamente di chi, non dovendo propagandare immagini personali in giacca e cravatta, ha anche impegni familiari da assolvere e i nipotini da portare alle giostre.
L’incalzare della sagacia di Ciaramella, da un lato, e la maturata abilità di Gazzillo, dall’altro, non risparmia gli ospiti…
- Ma quanto dista veramente la mente del giornalista - “professionista” da quella del giornalista - “cittadino” ?
“Praticamente, niente”, rispondono all’unisono De Pinto e Bernardo: “Sono due momenti diversi che, se animati da senso professionale e obiettività, possono confluire nella stessa direzione. Il giornalista ha il dovere di riportare i fatti, così come sono realmente accaduti. E qui non ci piove. Ma, come è giusto che sia, il giornalista ha anche una propria opinione, un proprio modo di vedere che, però,spesso, non trova la possibilità di esprimirsi nello spazio offerto dai giornali. E qui sta il…dramma. In trenta righe, insomma, bisogna parlare della notizia, riportarne la cronaca ed estrapolare il parere sintetico degli interlocutori. Mah, è difficile trovare il tempo ed il modo per metterci dentro anche le emozioni di chi scrive.
”Ciaramella coglie al volo l’occasione: “Il sito ed il cartaceo del Corriere di San Nicola, oltre a Prima Rete,sono a completa disposizione dei giornalisti sannicolesi che vogliono cacciar fuori la propria… anima anche di cittadini. Basta volerlo”.
E allora, avanti tutta sulle…emozioni personali.
Bernardo, presidente della ProLoco sannicolese, lamenta la mancata attenzione dell’Amministrazione sul problema di una sede degna da assegnare a questa importantissima associazione; definisce, inoltre, “mal gestita” la questione della nuova chiesa della Rotonda e rimprovera agli amministratori una cronica insensibilità ai caotici aspetti del traffico e della viabilità cittadina, diventati, ormai, tra i problemi più incalzanti di San Nicola.
De Pinto, sannicolese “acquisito”, ma da tempo, racconta di essere scappato dalla gabbia di Napoli per respirare il verde di una amena cittadina…ma di essersi poi trovato nella reginacoeli del cemento…
Il “volto” di San Nicola che cambia è, insomma, l’argomento che più terrà attente le menti dei giornalisti locali nei prossimi anni, sul quale chilometri di inchiostro ancora scorreranno e per il quale tante altre conferenze, tanti altri scontri-confronti e tantissime altre amarezze si ingoieranno.
I saluti e la citazione degli altri colleghi impegnati a parlare di San Nicola (da Corbelli a Gallo, da Carrano ad Esposito, ecc.) hanno poi occupato l’attenzione di Ciaramella, come al solito sempre disponibile, attraverso il Corriere, l’online e la radio, a spendere tempo e belle parole per tutti (Di Nuzzo e Maiorano, state leggendo?), esempre, sistematicamente,“dimenticato” nelle sue iniziative che tanto interesse e tanta passione suscitano nell’animo dei cittadini sannicolesi e che mai, invece, trovano la soddisfazione di una frasetta di ringraziamento su di un qualche giornale locale.
Eh, sì, oltre ad avere un’anima, qualche giornalista, forse, ha anche invidia. Certamente pochi sanno dire grazie. Vero,signora Crisci?
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