Lunedì 28 novembre, dopo una lunga e strenua lotta contro un male crudele, è morto Domenico Dello Stritto, "Mimmo" per gli amici, fondatore dello scoutismo a San Nicola la Strada.
Dello Stritto credeva moltissimo nel metodo educativo nato dagli scritti e dalle intuizioni pedagogiche di Baden–Powell e fu così che, nel 1985, fondò presso la parrocchia della Rotonda il primo Gruppo Scout, che nel corso degli anni ha visto crescere diverse generazioni di “coccinelle” e “lupetti”. L’obiettivo del metodo scout è quello di sviluppare le capacità globali di ogni ragazzo e ragazza in primo luogo educando al senso critico, cioè a saper distinguere il bello dal brutto, l’utile dall’inutile, il necessario dal superfluo, per scegliere ciò che è giusto e respingere ciò che è sbagliato. In secondo luogo è un’educazione ai valori fondamentali dell’uomo, come patrimonio inalienabile della persona. Il metodo scout è proposto ai ragazzi attraverso educatori (capi scout) riuniti in comunità (le Comunità Capi). Mimmo Dello Stritto è stato, appunto, un grande “Capo Scout” e vedendo i giovanissimi scout presenti ai funerali, con le lacrime che solcavano i loro visi, tutti hanno compreso quanto egli fosse amato dalle sue “coccinelle” e dai suoi “lupetti”.
“Il Centro Giovani è sconvolto” –ha affermato Pietro Schettino, massimo esponente di un’altra realtà giovanile di San Nicola, con i suoi trecento iscritti – “per la perdita di Mimmo, che priva gli scout ed i giovani in generale di una limpida figura di educatore. Onesto, leale prima con se stesso e poi con in suoi scout, Mimmo ha rappresentato per decine di giovani il faro su cui fare sempre affidamento. Lo ricordiamo con grande affetto e ci uniamo al dolore della famiglia e della comunità”.
"Ho seguito molto da vicino, quando ero direttore de Il Ponte -ha detto Nicola Ciaramella, presidente dell'Assostampa San Nicola- le vicende che portarono il gruppo scout dalla nascita al consolidamento di un ruolo fondamentale nella nostra società di riferimento. Di Mimmo Dello Stritto, che per un periodo è stato ineccepibile educatore anche di mio figlio, ricordo soprattutto lo sguardo severo, rigoroso, inflessibile. Ma era solo impressione, una semplice impressione. Dentro, c'era ben altro: soprattutto il suo sorriso alla vita, che ha saputo trasmettere a tantissimi giovani. Gli sono grato per tutto quello che ha fatto per la comunità sannicolese".
NdP
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