77.000 euro per il 2005 (dopo i 64.000 per il 2004) era stato il “contributo” comunale deliberato  nella scorsa primavera per la partecipazione allo schema di convenzione con l’Associazione Arci “La Baita” di Castel Campagnano, avente ad oggetto il servizio di pensionamento dei cani randagi presso il canile della struttura. Ma, per il momento, già siamo arrivati a…150.000! Perbacco! Ma quanti cavoli di cani randagi ci tolgono dalle strade del paese, considerato che il Comune paga per loro, per un trattamento in pensione completa, due euro pro capite al giorno? Fatevi i conti, non è molto difficile. Un esercito! E’ difficilissimo, invece, capire e comprendere la magnanimità dei nostri amministratori, che, senza assolutamente batter ciglio, accettano di farsi…accalappiare dai maxi-conti dell’ Asl, che timbra “San Nicola” ogni cane che raccoglie per le viuzze dei dintorni. Sia esso errante per il Vialone o per la Sapienza, per Via Acquaviva o per i territori Utterini, l’Azienda Sanitaria Locale non ha dubbi: “Quel cane è sannicolese!”. Certo, l’esame del dienneà non lascia scampo, i profili somatici appaiono inequivocabili. Ma non sono certamente le prove di cui si ha bisogno. Il Comune di San Nicola paga e paga bene, senza contestare: e allora? E allora via con la diaria anche per gli ospiti d’oltre cortina! Del resto, conti alla mano, con trecento milioni di vecchie lire che altro ci si potrebbe fare? Aiutare una ventina di famiglie bisognose? Ok, va bene, ma…cosa farebbero con poco più di seicento euro al mese? Una vita da cani, naturalmente!